Israele si sta (disperatamente) adoperando per evitare che la CPI emetta i mandati di arresto contro Gallant e Netanyahu
Il 1 luglio di 22 anni fa venne ufficialmente istituita la CPI. Oltre 60 Stati hanno ratificato lo Statuto di Roma, dando attuazione al trattato internazionale e creando la CPI. Da allora sono diventati parti dello Statuto 124 Stati.
Tra questi la Gran Bretagna che, secondo quanto ha riferito la scorsa settimana il quotidiano Jerusalem Post, ha presentato alla Corte Penale Internazionale una richiesta "amicus curiae" (amico della corte) con cui Londra chiede di intervenire nel processo relativo alla decisione dell'emissione o meno di mandati di cattura contro il premier israeliano Netanyahu e il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant.
La pratica dell'amicus curiae, in base al sistema giudiziario in vigore in alcuni paesi, consente ad esperti indipendenti che non sono direttamente coinvolti in un procedimento di sottoporre al tribunale i loro pareri su eventuali effetti/conseguenze.
In funzione di ciò, la CPI ha concesso di fare altrettanto anche ad altre nazioni che abbiano sottoscritto lo Statuto e che volessero esprimere il loro parere, indicando come scadenza per poterlo fare la data del 12 luglio.
Secondo il Jerusalem Post, la procedura per arrivare alla decisione sull'emissione dei mandati di arresto a Netanyahu e Gallant potrebbe, per tale motivo, richiedere diversi mesi.
E per esserne sicuro il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha chiesto a 25 Paesi di unirsi alla richiesta della Gran Bretagna, invitandone i consulenti legali a contattare gli avvocati che rappresentano Israele per concordarne la stesura.
Funzionari del Ministero degli Affari Esteri israeliano ritengono che se questi Paesi, o una parte di essi, si adoperassero ad intervenire a supporto di Israele i giudici della CPI potrebbero convincersi che non ci sia spazio per dar seguito alla richiesta del procuratore della corte, Karim Khan, quando a maggio ha chiesto l'emissione di mandati di arresto internazionali contro Netanyahu e Gallant perché sospettati di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante l'attuale guerra a Gaza.