La lunga scia ribassista delle valute digitali sembrava essersi quasi esaurita, almeno finché non è arrivato agosto a sconvolgere i mercati e mettere in difficoltà anche il comparto delle valute virtuali. La capitalizzazione complessiva del settore è così scivolata sotto quota 200 miliardi di dollari. Adesso siamo lontani anni luce dalla quota di 835 miliardi che venne toccata a fine dello scorso anno, in pieno boom da criptomania.

Responsabili del nuovo calo, il crollo della Lira turca (-40% sul dollaro da inizio anno), che non ha certo contribuito a dare fiducia ai mercati e, in particolar modo, la decisione della Sec di rinviare la decisione sull’approvazione di un ETF in Bitcoin a settembre. La quotazione dell'azienda cinese Bitmain, che potrebbe essere presente sul listino di Hong Kong tra fine 2018 e inizio del 2019, potrebbe però dare nuova spinta al settore. Bitmain, infatti, è il primo produttore al mondo di chip dedicati al "mining" di criptovalute e nel 2018 ha previsto un fatturato superiore ai 2 miliardi di dollari. A questo punto sarebbe fantasia sperare nell’ennesima riscossa delle valute digitali?