Lunedì il premier Draghi si è recato a Palmanova, in provincia di Udine, dove ha visitato la sede locale della Protezione civile e l'hub dove sono stoccati i mezzi e i materiali in partenza per l'Ucraina, partecipando alla riunione operativa con le autorità competenti e incontrando anche i volontari della Protezione civile.
Nell'occasione, Draghi ha ricordato che in Italia sono giunti finora già 60mila profughi ucraini, ipotizzando per le prossime settimane numeri ben maggiori.
Nel pomeriggio Mario Draghi, si è sentito con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il premier britannico, Boris Johnson, in un colloquio programmato in precedenza per concordare una linea comune in vista dei vertici NATO e G7 e del Consiglio Europeo che si terranno in settimana.
Secondo quanto riportato da Palazzo Chigi, i leader hanno riaffermato l'importanza dell'unità di intenti e di azione dimostrata di fronte alla guerra in Ucraina e alle sue ripercussioni.
Di fronte alla grave emergenza umanitaria i leader si sono impegnati a coordinare gli sforzi per aiutare la popolazione ucraina in fuga dal conflitto o bloccata in patria.