Nella conferenza stampa del Papa sul volo di rientro da Dublino, Papa Francesco esprime ammirazione per la fede degli irlandesi, ma l'attenzione di tutti è sulle parole di mons. Carlo Maria Viganò che vengono così commentate da Francesco: "Non parlo, giudicate voi."

L’ex nunzio apostolico negli Usa, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ha chiamato in causa il Papa nella vicenda del card. McCarrick, accusato di molestie sessuali contro alcuni seminaristi.

Francesco è deciso e invita i cronisti a trarre le proprie conclusioni. "Dico sinceramente questo: leggetelo voi attentamente e fatevi il vostro giudizio personale. Io non dirò una parola su questo. Credo che il documento parli da sé."


Prima di tutto chi è Carlo Maria Viganò? L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, adesso 77enne, il 4 aprile 1998, dopo esser stato nunzio apostolico in Nigeria, approda alla Segreteria di Stato della Santa Sede come delegato per le rappresentanze pontificie.

Il 16 luglio 2009 viene trasferito all'ufficio del segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Dopo lo scandalo, o presunto tale, che aveva coinvolto elementi di spicco del Vaticano, nonostante la sua gestione avesse fatto registrare un avanzo consistente nel bilancio del Governatorato della Santa Sede, il 19 ottobre 2011 Viganò - con la classica decisione riassumibile con l'espressione promoveatur ut amoveatur - viene nominato nunzio apostolico negli Stati Uniti d'America, dove rimane in carica fino al 12 aprile 2016, giorno in cui viene annunciata la nomina del suo successore.


Nella sua testimonianza di 11 pagine, Viganò ha accusato diversi importanti membri della Chiesa di essere stati colpevoli di aver coperto le denunce di abusi sessuali contro l'arcivescovo Theodore McCarrick, affermando anche che Papa Francesco era stato informato delle misure prese da Papa Benedetto XVI nei confronti del cardinale americano, ma aveva però deciso di ignorarle.

Non solo. Viganò accusa l'attuale Papa di aver "elevato" McCarrick" a suo consigliere, tanto da suggerirgli la nomina di alcuni vescovi statunitensi, tra cui i cardinali Blase Cupich di Chicago e Joseph Tobin di Newark.

L'Arcivescovo Viganò, ha poi dichiarato che è stata la sua "coscienza" a dettargli tale testimonianza a seguito della corruzione che aveva raggiunto i vertici della gerarchia della Chiesa, invitando Papa Francesco e tutti coloro accusati di aver coperto gli abusi dell'arcivescovo McCarrick a dimettersi.


Nel 2018, dopo che un'indagine dell'arcidiocesi di New York aveva accertato un'accusa di abuso sessuale su un minore come "credibile e motivata", il 20 giugno il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, su mandato di papa Francesco, aveva vietato all'allora cardinale McCarrick di continuare a prestare in pubblico il suo ministero pubblico.

Nello stesso giorno, l'arcidiocesi di Newark e la diocesi di Metuchen, entrambe nel New Jersey, ricevevano tre accuse di abuso sessuale che coinvolgevano il cardinale McCarrick. Da quel momento i media hanno svelato un'attività di abusi decennale da parte di McCarrick, tra le cui vittime vi erano state un adolescente, tre giovani seminaristi e un uomo di 60 anni che sostiene di essere stato abusato dall'età di 11 anni. Il Papa, successivamente, ha accettato le dimissioni da cardinale di McCarrick.


Nella sua testimonianza, Viganò ha scritto che Benedetto XVI aveva già imposto delle sanzioni a McCarrick "simili" a quelle successivamente ipostegli dal cardinale Parolin. McCarrick doveva lasciare il seminario dove viveva, non avrebbe dovuto più celebrare Messa in pubblico, partecipare a incontri, tenere conferenze, viaggiare, dedicandosi esclusivamente ad una vita di preghiera e penitenza. Questo, all'incirca, avveniva nel 2009 o 2010.

Queste misure erano state prese solo molto tempo dopo che i vertici del Vaticano erano stati avvertiti del comportamento di McCarrick, dagli arcivescovi Gabriel Montalvo e Pietro Sambi. L'Arcivescovo Montalvo aveva avvertito il Vaticano già nel 2000, chiedendo che il padre domenicano Bonifacio Ramsey scrivesse a Roma confermando le accuse.

Nel 2006, l'arcivescovo Viganò ha detto che, come delegato per le rappresentazioni pontificie nella Segreteria di Stato, aveva scritto personalmente una memoria al suo superiore, Leonardo Sandri, proponendogli una "misura esemplare" da adottare contro McCarrick, ma inutilmente.


Nella seconda parte della sua testimonianza Viganò descrive il comportamento di Papa Francesco in relazione a McCarrick. In base a ciò che dichiara, il Papa sapeva che già dal 23 giugno 2013 McCarrick era un predatore seriale, un uomo corrotto, ma nonostante ciò lo ha coperto fino alla fine.

A fargli cambiare idea, scrive Viganò, fu solo quando quando la stampa rese pubblico l'abuso di un minore. E proprio in seguito al fatto che i media avevano posto l'attenzione sulla vicenda, papa Francesco fu costretto ad agire per salvare la sua immagine... almeno in base a quanto scrive l'ex nunzio apostolico negli Usa.

Per tale motivo papa Francesco avrebbe abdicato al mandato di Cristo, e per tale motivo Viganò lo ha esortato a riconoscere i propri errori e a dare un esempio ai cardinali e ai vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick, rassegnando, insieme a tutti loro, le dimissioni dal proprio incarico.


Ai media, Viganò ha spiegato che la principale motivazione che lo ha spinto a fare questa denuncia è stata quella di "alleviare la sofferenza delle vittime, prevenirne di nuove e proteggere la Chiesa: solo la verità può renderla libera".

Inoltre, ha aggiunto che voleva scaricare la sua coscienza di fronte a Dio dalle sue responsabilità di vescovo per la Chiesa universale, essendo ormai un vecchio che voleva presentarsi a Dio con la coscienza pulita.

"Il popolo di Dio ha il diritto di conoscere tutta la verità anche riguardo ai loro pastori", ha detto Viganò. "Ha il diritto di essere guidato da buoni pastori. Per essere in grado di fidarsi di loro e amarli, deve conoscerli apertamente, in trasparenza e verità, come essi realmente sono. Un prete dovrebbe sempre essere una luce su una candela, dappertutto e per sempre."