"Io credo che la cultura, l'arte e la musica non debbano subire mai alcun tipo di censura. Io canto in Russia con gioia, volentieri, come canto volentieri anche in Lituania e in ogni Paese del mondo. C'è però da dire una cosa.I signori lituani parlano di intolleranza, ma in questo caso mi sembra che gli intolleranti siano loro, perché in Russia nessuno mi hai messo di fronte a una scelta. Ecco questa cosa non l'avrei mai accettata perché sono un uomo libero. Ho sempre fatto quello che ritenevo giusto. Penso che la cultura, l'arte e la musica non debbano essere censurate". 

Così Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, ha commentato alla Tass la cancellazione di un suo concerto in Lituania, che avrebbe dovuto tenersi a fine marzo, dopo esser stato etichettato come artista filo-russo, in seguito al concerto da lui tenuto al Cremlino il 15 marzo, dove aveva detto di esser lì per manifestare contro "l'ostilità che porta a emarginare la cultura russa, patrimonio di tutta l’umanità".