Giovedì, il regime golpista del Myanmar ha aggiunto una nuova accusa nei confronti della ex-leader prima estromessa ed in seguito arrestata. Aung San Suu Kyi si sarebbe resa colpevole di corruzione per aver ricevuto una somma di 600.000 dollari e una quantità imprecisata di oro. Non è ben chiaro però quando, da chi e per quale motivo avrebbe ricevuto tali benefici.
In compenso, il generale Zaw Min Tun ha accusato di corruzione anche il presidente Win Myint e diversi ministri del precedente governo, rimosso dopo il colpo di Stato del 1 febbraio.
Le nuove accuse ad Aung San Suu Kyisi si sommano a quelle di brogli elettorali nelle elezioni dello scorso anno, che nessuno però è ancora riuscito a dimostrare, e di possesso illegale di apparecchiature radio, oltre alla violazione delle restrizioni anti-Covid.
Aung San Suu Kyi è detenuta da cinque settimane in un luogo segreto.
A seguito del colpo di Stato e dell'arresto della signora Suu Kyi, nel Myanmar sono scoppiate proteste di strada che ancora proseguono e che, finora, hanno causato circa 70 vittime, di cui 7 solo questo giovedì. I decessi sono da attribuire a colpi di arma da fuoco, sparati volontariamente ad altezza uomo dalle forze di sicurezza fedeli al nuovo regime.