Tutti abbiamo notato nel corso degli anni e anche nei conflitti contro il Libano e nella Striscia di Gaza, che i soldati della stella di David, non indossano la mimetica in uso a quasi tutti gli eserciti del mondo.
Queste uniformi sono di vitale importanza per mimetizzarsi nei teatri di guerra, studiate quindi per rendere il più possibile invisibile il soldato.
Israele non adotta questo sistema, anche se nel 2018, il comando generale di IDF, l’esercito israeliano, aveva iniziato a testare alcuni modelli di mimetica sia convenzionale sia sul modello MarPat, con un disegno mimetico creati digitalmente.
Sul campo però si è visto che tali equipaggiamenti poco si adeguavano all’utilizzo da parte delle truppe, impiegate spesso in ambienti urbani e, particolare ancora più importante, fare in modo che le proprie truppe si riconoscano tra loro.
Infatti, se IDF indossa la tuta da combattimento verde oliva, non è così per i suoi avversari, Hamas Hezbollah e le Guardie della rivoluzione islamica dell’Iran, che spesso usano in mix di abiti militari e civili.
Tattica utilizzata anche dai reparti speciali di Navy Seal americani oppure il SAS inglese, per azioni mordi e fuggi. Questi reparti sono riconoscibili solo dall’equipaggiamento alla forza armata di appartenenza.
Un simbolo di riconoscimento per IDF oltre la mimetica verde oliva è il Mitznefet, la stoffa oppure rete che è applicata sugli elmetti dei soldati, in uno fin dalla fondazione dello Stato di Israele, quindi di forte connotato identitario.
Tutto questo per riconoscere l’amico ed evitare il fuoco amico. Solo i membri del Sayeret Matkal, l’unità speciale addetta alle ricognizioni, usano la mimetizzazione a lucertola, di tipo siriano.