Anche la crisi in Afghanistan degli ultimi giorni è l'espressione più evidente della dissacrazione dei valori. Dio muore nelle donne perseguitate, negli uomini uccisi e nei bambini allontanati dalle loro famiglie.
Le terribili vicende che si stanno verificando in Afganistan stanno segnando "sotto l'aspetto politico" una inevitabile crisi della civiltà occidentale, con conseguente perdita dei valori che dichiarano la morte di Dio.
È proprio come anche Nietzsche aveva affermato in una delle sue principali opere "la gaia scienza". Dio è morto; l'umanità non ha più il suo punto di riferimento; lo ha ucciso dissacrando la vita ed eliminando tutti i valori più importanti. Non è un caso ricordare il filosofo tedesco nel suo 121esimo anniversario della sua morte in contemporanea alle terribili vicende che stanno succedendo in Afghanistan.
Critico spietato del passato e inattuale profeta del futuro, scrutatore dei valori tradizionali e propugnatore dell'uomo che deve ancora venire, Friedrich Nietzsche, è da considerarsi ancora il filosofo più vicino alla realtà. Anche se all'attenzione dei tanti il filosofo è visto come il profeta del nazismo, Nietzsche in verità è colui che ci da una idea chiara di come l'uomo deve perdere i suoi progetti ed ideali assolutistici per ritornare al senso della terra, amando la vita e valorizzando il rispetto degli altri.
Il fatto per cui è stato sempre considerato come il precursore del nazismo è da rilegare ad un motivo particolare, di certo non riconducibile al suo stesso pensiero, ma alla sorella. Quello che è accaduto infatti non è poca cosa.
Elizabeth Forster-Nietzsche custode gelosa dei manoscritti del fratello e spinta dall'idea di una palingenesi universale da affidare alla nazione tedesca, volle fare del fratello una guida spirituale di tale palingenesi. E con interventi arbitrari e tendenziosi sulle pagine manoscritte dal fratello, pubblicò la "Volontà di potenza" dove le idee del "superuomo" appaiono come negazione di ogni umanitarismo e della democrazia, e come i fondamenti teorici della politica più violenta ed aggressiva dello stato totalitario e della razza pura dei superuomini. L' idea del Superuomo intesa da Nietzsche dunque non è il nazista come ha lasciato illusoriamente intendere la sorella, ma il saggio, il nuovo uomo che annunzia una nuova umanità che, liberandosi da antiche catene, va al di la del bene e del male.
La vita infatti, a giudizio di Nietzsche e muovendosi sulla stessa scia di Schopenhauer, è crudele e cieca razionalità, dolore e distruzione. Solo attraverso l'arte l'individuo trova la forza e la capacità di fronteggiare il dolore della vita, perché l'arte esprime la bellezza difficile da trovare sulla terra. Ma il pensiero di Nietzsche è lungimirante; più che profeta del nazismo è opportuno considerarlo invece come profeta della dissoluzione dell'Occidente. Le terribili vicende che stanno succedendo in Afganistan, come già precedentemente affermato, ne danno evidente giustificazione. Ne 'la gaia scienza' il pensatore tedesco fa presente come l'uomo pazzo annuncia agli uomini che Dio è morto. "Che ne è di Dio? Noi l'abbiamo ucciso, noi siamo suoi assassini".
La civiltà occidentale è venuta via via per diverse ragioni a distaccarsi da Dio: è così che è stato ucciso Dio. Eliminando tutti i valori e calpestando la sacralità della vita si è venuto di conseguenza ad uccidere anche Dio.
La crisi in Afganistan, la continua persecuzione delle donne e dei bambini, per mano dei talebani, è la più inaudita dissacrazione della vita e dei valori ad essa legati segnano inevitabilmente la morte di Dio. Ci sono predicatori di morte che annunciano solo sciagure e disastri. La vita deve essere vissuta nel pieno rispetto del prossimo come primo ed eliminabile valore. Solo così forse sul suggerimento di Nietzsche è possibile realizzare l'avvento dell'uomo nuovo, del superuomo, che crea un senso nuovo della terra, un uomo che va oltre l'uomo, che ama la vita, rispetta i suoi simili e i valori della salute, della volontà forte, dell'amore e dell'ebbrezza dei sentimenti.