Iran e Bolivia decidono di fare fronte comune contro i blocchi imposti dal governo a degli Stati Uniti. Dopo le lodi tessute dal governo iraniano nei confronti della nazione sudamericana, giorni fa infatti si è concluso un vertice tra il ministro della difesa iraniano Mohammad Reza Ashtiani e il suo corrispettivo boliviano, Edmundo Novillo Aguilar.

L’obiettivo è chiaro: cercare di fare fronte comune contro le nazioni nemiche, instaurando rapporti di mutuo aiuto di natura tecnologica e, ovviamente, militare ai quali si aggiunge l’intenzione condivisa di porre un freno al narcotraffico.

Ma la ricerca di collaborazione a livello internazionale da parte dei persiani non si conclude qui: di recente infatti il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi ha concluso in giro di visite in ben tre paesi africani, tra i quali figurano il Kenya, lo Zimbabwe e l’Uganda.

Pure in Kenya, assieme al presidente William Ruto, sono state gettate le basi per la lotta al narcotraffico, oltre ad altri punti inerenti il settore ittico e petrolchimico. Sicuramente però, l’incontro più intenso è stato quello con Yoweri Museveni, presidente ugandese, il quale ha espresso parole dure contro l’imperialismo occidentale.

Il pomo della discordia pare essere stato il divieto da parte di alcuni paesi europei di permettere al governo ugandese la costruzione di una raffineria, usando come pretesto quello dell’impatto ambientale. Il governo iraniano ha inoltre offerto anche in Uganda appoggio per un migliore sviluppo dei settori petrolchimico e alimentare.