In attesa che nelle prossime settimane esplodano le contraddizioni delle forze politiche che compongono il governo, causa amministrative ed elezioni del presidente della Repubblica, nel frattempo ci possiamo intrattenere con le simpatiche incongruenze propagandistiche dei più sgomitanti protagonisti della politica italiana, i due Matteo.
Di Renzi e della sua ipocrisia, che non è possibile quantificare in funzione delle vette che riesce a raggiungere, è stato detto già abbastanza in questi giorni, con le "sofferenze" che vuole infliggere a giovani e bisognosi, mentre lui se la spassa in hotel a 5 Stelle, raggiunti in elicottero, grazie allo stipendio fornitogli dai contribuenti e alle sponsorizzazioni dei lobbisti (tra cui un criminale riconosciuto a livello internazionale) a cui vende le sue prestazioni.
Salvini, invece, ha deciso di sfruttare la tragedia del popolo afgano per farsi un po' di propaganda, parlando dei diritti negati dai talebani. Così, dal suo profilo social ci informa che
"i talebani vietano la musica in Afghanistan. L’ennesimo atto di limitazione della libertà. Eppure c'è qualche “fenomeno” del Pd e dei 5 Stelle che vuole dialogare con questa gente. Pazzesco! Io dialogo con chi rappresenta un'istituzione e riconosce le libertà come diritti fondamentali. Non dialogo con chi inoltre dice che i diritti delle donne verranno garantiti nel nome della sharia. Con queste persone non voglio avere nulla a che fare".
Chi mette in bocca a Salvini queste affermazioni è evidente che o non si rende conto di ciò che scrive o ritiene che i "seguaci" di Salvini non abbiano le capacità intellettuali per accorgersi delle enormi contraddizioni che fanno da fondamenta alla politica del loro "capitano".
Con i suoi decreti sicurezza, Salvini ha negato i principi di solidarietà e di uguaglianza sanciti dalla Costituzione che impone di regolare il trattamento degli stranieri residenti in Italia in modo conforme ai trattati internazionali e non differenziato dagli altri cittadini nei diritti personali e nell'accesso ai servizi pubblici universali, prevedendo per i migranti l'abolizione della protezione umanitaria, il raddoppio dei tempi di trattenimento nei Centri per il rimpatrio (Cpr), la soppressione dei servizi Sprar affidati ai Comuni (anche espellendo dai centri le persone attualmente in attesa di definizione delle pratiche di soggiorno e di asilo), stabilendo il rifiuto dell'iscrizione all'anagrafe al richiedente asilo già in possesso del permesso di soggiorno alla sua scadenza e, cioè, disponendo di negargli la residenza, impedendogli di usufruire dei servizi sociali, a cominciare dalle prestazioni socio-sanitarie non fondamentali, e poi ha negato pure il rispetto degli accordi internazionali relativi al soccorso in mare, cercando di peggiorare con la "revisione bis" quanto di già assurdo aveva licenziato qualche mese prima.
Si potrebbe poi continuare con le politiche familiari che lui promuove per voler retrocedere dai diritti finora stabiliti, specialmente a favore delle donne, senza parlare poi degli omosessuali a cui, con magnanimità, Salvini riconosce di esistere, ma i cui diritti però non devono essere riconosciuri e tutelati dal codice civile.
Ma non bisogna neppure dimenticare che ogni giorno Salvini ci ricorda anche la sua disperazione perché dei migranti, che lui rigorosamente definisce clandestini, perché in tal modo pensa di averli già condannati per meglio offrirli al disprezzo dei suoi seguaci, vengono salvati e non sono pertanto affogati nel Mediterraneo!
E un personaggio simile ha il coraggio di parlare di diritti fondamentali e libertà, quando, oltretutto, il suo orizzonte è rappresentato dall'Ungheria di Orban, uno Stato parafascista!
E c'è pure chi riesce persino a prendere sul serio un personaggio simile!