La destra al governo ha fatto di tutto e di più per ostacolare l'applicazione della direttiva Bolkestein in relaziona alla messa a gara pubblica delle concessioni demaniali marittime (cioè spiagge e stabilimenti balneari).

Salvini e il suo partito sono stati tra i più attivi in tal senso, favorendo i concessionari attuali, molti dei quali hanno pagato e continuano a pagare canoni irrisori. L'Unione Europea ha più volte bacchettato l'Italia per non aver applicato la Bolkestein, ma della difesa degli interessi dei balneari i (post) fascisti hanno sempre fatto una questione di principio... perché è stata ritenuta una mossa elettoralmente utile, considerando l'estensione della fascia costiera italiano e il possibile ritorno in termini di consenso.

Adesso, dopo che il governo Meloni ha dovuto capitolare, prima della messa a gare delle concessioni, il vicepremier leghista Matteo Salvini Salvini ha fatto approvare un provvedimento che taglia i canoni demaniali dei balneari di circa il 60–62%. Così, se nel 2024 lo Stato incassò circa 120 milioni di euro, nel 2025 le entrate saranno poco più di 75 milioni.

Perché tutto ciò dovrebbe far indignare? Perché il tanto celebrato Twiga che oggi paga solo 21mila euro/anno,  fatturandone 10 milioni, con lo sconto pagherà appena 13 mila euro!

Che bisogno c'era di un tale provvedimento? Se lo è chiesto anche il verde Angelo Bonelli:

"Il super-sconto regalo di Salvini con i soldi degli italiani ai balneari: 62% di sconto sui canoni demaniali, già scandalosamente bassi. Mentre Giorgetti chiede sacrifici agli italiani, decidendo tagli in settori fondamentali come trasporti, scuola, servizi sociali e sanità e prevedendo un aumento di soli dieci centesimi al giorno alle pensioni minime, Salvini fa un super-regalo agli imprenditori balneari – da Santanchè al Papeete – riducendo il canone di concessione demaniale di oltre il 60 %.Sono semplicemente disgustato di come i beni degli italiani continuino a essere svenduti. Le concessioni demaniali sono già a prezzi bassissimi: pensate che il Twiga paga solo 21 mila euro l’anno a fronte di un fatturato di 10 milioni di euro. Dalle oltre 24 mila concessioni lo Stato ha incassato nel 2024 appena 120 milioni di euro, con una morosità di 30 milioni.Con i nuovi canoni lo Stato incasserà 74 milioni di euro. Vergogna pura. Trovano i soldi per fare regali ai loro amici, ma per aumentare pensioni e stipendi o per migliorare scuola e sanità i soldi non ci sono. Questo è il governo che difende i privilegi delle lobby a danno dei cittadini. La destra ha trasformato le spiagge in un business e le sta privatizzando. Vergogna!"