#Fammi studiare. Recita un hashtag. Lo chiedono gli allievi della trasmissione Amici di Maria De Filippi agli insegnanti e a personaggi dello spettacolo, affinché possano sostenerli.

Si sono tolti la maglia in segno di protesta gli allievi e adesso lanciano un appello. Cercano uno o più rappresentanti che possano dargli voce. Hanno chiesto a nomi importanti come Travaglio, Fiorella Mannoia ed altri ancora.

L’autrice Marina Paterna è pronta in prima linea insieme agli altri colleghi per farsi portavoce della loro richiesta e risponde con un comunicato alla redazione:

“Per tutti i ragazzi della scuola di Amici. Sono una di voi. Credo nell’inviolabile e inalienabile Diritto allo studio. In accordo con il mio ufficio stampa, vogliamo darvi voce. Vengo come voi dalla gavetta, dallo studio. L’ho preteso per me stessa. Ho lavorato con grandi nomi come Tornatore, Geraldine Chaplin, figlia di Charlie Chaplin, Ficarra e Picone, Marco Risi, Pupi Avati, mio insegnante. Ho lavorato in qualità di assistente alla regia nel video musicale di Fabrizio Moro nella canzone Pensa, con la quale vinse Sanremo e diventó famoso. Eppure, quando tutti mi dicevano che ero già arrivata, che ce l’avevo fatta, io ero ancora “affamata”.

Sapete cosa intendo vero? Ero sul set più importante della mia vita, Baaria di Giuseppe Tornatore e, terminato il film, ho deciso di mollare tutto. Perché? Per tornare a studiare. Ho lasciato la mia Sicilia, la mia famiglia, le mie certezze, i miei affetti che, nonostante tutto, non avevano mai smesso di supportarmi. Sono partita alla volta di Roma e non sono più tornata. Ho pianto per cinque lunghissimi anni, ogni notte, sentendomi sola. Chiedendomi se stessi facendo la cosa giusta. Non avevo risposte, ma sentivo di dover andare avanti. E quando credevo di non farcela più, ricordavo un momento vissuto sul set, prima della mia decisione.

Ricordo che continuavo a ripetermi come un mantra che, se milioni di persone stavano seguendo l’idea di un singolo uomo, per giunta siciliano come me, io dovevo credere solo ed esclusivamente nella forza delle mie idee. Dovevo mollare tutto e... ricominciare. Di nuovo. Se volevo essere e diventare una brava sceneggiatrice regista, se lo volevo veramente, dovevo istruirmi, formarmi ed imparare ancora. Lo dovevo al mio pubblico, lo dovevo a me, a chi come mio padre e mia madre aveva riconosciuto l’albore di un talento e lo aveva liberato. Mi avevano dato le chiavi del successo: la libertà di poter essere me stessa e inseguire il mio sogno. Dovevo, quindi, solo ed esclusivamente studiare. Ancora. Sì, ancora.”

Lo afferma Marina Paterna regista, sceneggiatrice e produttrice, che fiera con occhi consapevoli e sinceri di chi sa da dove viene, dichiara:

“Ho 38 anni e ho un desiderio da realizzare. Sono il ponte tra il passato, il presente e il futuro. Voglio mettervi a disposizione il mio ufficio stampa. Voglio parlare di voi, di chi voi siete veramente. Dei vostri sogni, di quelli che vi hanno portato sin qui. Siete la generazione Z quella che capovolge i canoni. Quella a cui parlo io. Desidero darvi voce e farmi rappresentante dal basso di una causa fondamentale: il diritto inalienabile allo studio. In un mondo come quello dello Spettacolo in cui sono i grandi nomi a fare da apri pista, ho il desiderio di prendervi per mano e accompagnarvi anche io. Là dove loro per importanti impegni non possono esserci, voglio poter fare la lotta per voi e insieme a loro. Io sono certa che Maria De Filippi con la sua grande sensibilità e diplomazia capirà e apprezzerà la vostra richiesta.”

Durante il suo appello la Scrittrice aggiunge:

“I ragazzi hanno bisogno di un nome importante, ma anche di un nome che, come loro, ha faticato per poter arrivare fin dove è arrivato. Oggi sono una produttrice, regista, sceneggiatrice ed attrice ed ho creato una mia casa di produzione cinematografica ed editrice ed ancora studio per raggiungere grandi traguardi. Ma ho bene in mente che se non avessi avuto il sostegno di chi crede in me, non ce l’avrei mai fatta. Mai.

Non siete soli. Voi non state elemosinando, state chiedendo qualcosa di sacro. Qualcosa che vi fa onore. Credete nel poter dell’istruzione. Credeteci. Sempre. Convincete tutti. Gridatelo al mondo intero. È un vostro diritto. C’è chi vi ascolta già e chi vi ascolterà. E la gente, vedrete, si moltiplicherà. Ogni giorno sempre di più.

Andate avanti con la vostra protesta, ogni giorno, con umiltà, testa dritta e spalle larghe. Mirate il vostro sogno, fatelo diventare il vostro unico obiettivo, quello per il quale vi alzate la mattina, quello che vi fa sognare l’impossibile. Disegnatelo, tracciatelo il vostro percorso, nutritevi di lui e prendetevene cura con lo studio, appunto. Non fermatevi. Vedrete, non vi deluderà. Quel sogno siete voi, sono i vostri sacrifici. Dovete solo credere che tutto sia possibile. #fammi studiare, io lo scrivo insieme a voi. Se vorrete bussate alla mia porta, io vi aprirò. Con sincera stima, Marina Paterna”