Mentre negli Stati Uniti la Commissione sui Servizi e la Sicurezza ha avviato un'inchiesta sulle attività di Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, durante la campagna per le presidenziali del 2016, in relazione al ruolo da lui avuto nella vicenda Cambridge Analytica, insieme ad  eventuali contatti diretti o indiretti con persone legate ai vertici del governo russo, in Gran Bretagna, Arron Banks, tra i principali promotori della campagna Leave.Eu a favore della Brexit, è finito sotto inchiesta da parte della NCA (National Crime Agency). Si sospetta che abbia violato le norme relative al finanziamento elettorale in occasione del referendum del 2016 per l'uscita del Regno Unito dall'Europa.

L'inchiesta è stata avviata perché risulterebbe falsa la dichiarazione in merito alla provenienza di una parte dei fondi raccolti per la campagna pro Brexit per un importo intorno agli 8 milioni di sterline. In un referendum che ha visto la maggioranza prevalere con il 51,9 percento delle preferenze, l'inchiesta potrebbe finire anche per mettere in dubbio la legittimità del voto, oltre ad alimentare - e questo è certo - le polemiche sulla necessità di un ulteriore referendum per sondare nuovamente i sudditi di sua Maestà sull'argomento.

Una delle ragioni degli oppositori alla Brexit affinché si celebri un nuovo referendum è anche relativa a violazioni della legge elettorale per possibili finanziamenti stranieri o addirittura russi a favore della campagna per il sì.

La portavoce del primo ministro britannico Theresa May non ha commentato l'inchiesta in corso, ma ha detto che il Governo non è a conoscenza di alcuna interferenza esterna che possa aver influito nel corretto svolgimento dei processi democratici della Gran Bretagna.

L'inchiesta è relativa a finanziamenti fatti nel 2015 e nel 2016 a Leave.EU e Better for the Country Limited, due gruppi pro Brexit dalla Rock Holdings Limited, che ha sede nell'Isola di Man. Ma in base alle regole della Commissione elettorale, la provenienza di tali finanziamenti è illegittima.

La Rock Holdings appartiene a Banks ed è proprio il diretto interessato a confermarlo, il quale aggiunge anche che questo fatto dovrebbe essere sufficiente a giustificare i trasferimenti di denaro, essendo lui un contribuente del Regno Unito e non trattandosi di denaro proveniente dalla Russia o da altre nazioni.

Banks è sempre rimasto vago sull'origine della propria ricchezza, anche se opera con successo nel settore assicurativo. Però, secondo la Commissione elettorale, le fonti di reddito di Banks non sarebbero state sufficienti a consentirgli un finanziamento da ben 8 milioni di sterline, come invece è avvenuto.