Nel CdM che si è svolto il 1 settembre, in base a quanto lasciano filtrare "fonti ministeriali" riportate dall'Ansa, si è discusso delle misure che il "geniale" ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, avrebbe suggerito per arginare la crisi energetica.

Di cosa si tratta? Di tenere accesi i termosifoni un'ora in meno a partire da ottobre, abbassando di un grado la temperatura sul termostato. Non è ben chiaro se il provvedimento riguardi le sole strutture pubbliche o tutti e, nel qual caso, come si pensi a controllarne l'attuazione. In ogni caso... questo è.

E del caro bollette? Nonostante oggi un CdM ci sia stato, qualunque decisione in merito sarà presa la prossima settimana... secondo quanto conferma il ministro degli Esteri Di Maio, di nuovo capo politico di un partito, seppure di se stesso, che invece di chiamare Forza a Giggi' ha scelto di chiamare Impegno Civico. Nome non improprio visto l'impegno che Giggino ha messo nel riuscire a trovarsi una poltrona anche per la prossima legislatura. 

Ritornando al tema energia, ecco che cosa ha detto Di Maio:

"Se siamo in mezzo a una crisi energetica senza una guida sicura, le responsabilità sono di chi ha buttato giù il governo, senza un motivo, nel pieno di una crisi energetica internazionale. Il risultato? Bollette per cittadini e imprese alle stelle. Come mai prima! Proposte per sistemare la situazione? Ricette economiche assurde del trio sfascia conti, Salvini-Meloni-Berlusconi, che rischiano di portarci al default.La settimana prossima in Consiglio dei Ministri arriverà il decreto per calmierare l'aumento dei prezzi delle bollette. È un intervento necessario per supportare nell'immediato i cittadini, ma dobbiamo prepararci a fare di più. Noi di Impegno Civico proponiamo:

  • decreto taglia bollette: l'80% delle bollette di tutte le imprese lo paga lo Stato;
  • tetto massimo al prezzo del gas, per fermare le speculazioni russe e tutelare le famiglie italiane;
  • azzerare l'Iva sui prodotti alimentari di prima necessità, della natalità e farmaceutici.

I costi del gas sono alle stelle e l'inflazione ha segnato un nuovo record. Questi provvedimenti sono urgenti ed essenziali. Ne va del nostro futuro e della nostra libertà".

La frase ad effetto scelta per chiudere il discorsetto di propaganda è ancor più comica dei contenuti che l'hanno preceduta. Chi è che dice a Di Maio che chi governa ha il dovere anche di prevedere quello che potrebbe accadere, decidendo così in anticipo delle contromisure? Lui e Draghi, così tanto bravi, dunque, dov'erano e di cosa si occupavano nel frattempo? 

Inoltre, anche se Draghi ha deciso di autosfiduciarsi, lui ha la responsabilità di governare fintanto che il nuovo esecutivo non sarà in grado di sostituirlo. E gli "affari correnti" a cui deve far fronte non escludono interventi che sono palesemente ineludibili.  

Ma se Draghi e Di Maio non saranno in grado di arginare il problema ci sarà sempre il genio di Cingolani a supportarci, stavolta suggerendo che rimanendo al buio e al freddo il costo delle bollette potrà essere comunque contenuto.