Google Traduttore si aggiorna portando con sé una funzionalità fin troppo utile, infatti "tocca per tradurre" è la nuova feature che Google ha implementato all'interno del Traduttore per far sì che quest'ultimo funzioni su qualunque app, traducendo tutto istantaneamente...
Attendere...
0 voti
inviato da utente non registrato - 12/05/2016 - 13:47
Bene, "tocca per tradurre", qualsiasi app, istantaneamente. Bello... Speriamo anche che prima o poi, Google riesca anche a fare delle traduzioni sensate. Se non riesce a fare delle traduzioni decenti, come può riuscire a gestire auto che si guidano da sole?
0 voti
inviato da androlsoft - 12/05/2016 - 13:58
Bèh sicuramente la gestione di una marea di lingue non è un compito facile da gestire , nemmeno per un colosso come Google, comunque rimane sempre un'ottima idea, se non nella traduzione completamente corretta, almeno nella possibilità di capirne una piccola parte del testo che ci troviamo di fronte, per il discorso auto, diciamo che sono molto acerbi un po tutti, staremo a vedere comunque quel che succederà :-)
0 voti
inviato da Mauro Sartini - 12/05/2016 - 16:37
Il problema con Google è il fatto che agisce come se non commettesse mai errori e questo è un atteggiamento molto pericoloso da parte di una struttura che, pur essendo privata, incide sulla vita ed i comportamenti di miliardi di persone e, quindi, ha degli obblighi "morali".
Chi ha avuto a che fare solo un po' con qualcuna delle loro applicazioni o funzionalità (webmaster site, analytics, youtube, ecc.) si sarà senz'altro accorto che spesso, anzi molto, molto spesso, qualcosa non funziona correttamente. Ad esempio, alcuni giorni fa hanno avuto problemi con la verifica della sintassi delle pagine nel nuovo formato "amp". Venivano etichettate come errate, mentre invece erano perfettamente corrette.
Macroscopiche sono le cantonate che prendono quando "verificano" i diritti della musica caricata su Youtube. E' successo che abbiano definito protetta da copyright la colonna sonora di un filmato che conteneva solo il cinguettio di qualche uccellino, dato che si trattava di una passeggiata in campagna. Ce n'è voluto per farglielo capire. Non volevano ammettere di aver sbagliato.
Perché non vogliono rendere pubblico l'algoritmo di indicizzazione per la ricerca? Perché, probabilmente è pieno di buchi e non ce lo vogliono far sapere. Non ha senso dire che qualcuno, una volta venutone a conoscenza, lo potrebbe aggirare. Allora vuol dire che comunque non funziona, perché se si trattasse di un algoritmo robusto questo timore non ci sarebbe.
Chi ha avuto a che fare solo un po' con qualcuna delle loro applicazioni o funzionalità (webmaster site, analytics, youtube, ecc.) si sarà senz'altro accorto che spesso, anzi molto, molto spesso, qualcosa non funziona correttamente. Ad esempio, alcuni giorni fa hanno avuto problemi con la verifica della sintassi delle pagine nel nuovo formato "amp". Venivano etichettate come errate, mentre invece erano perfettamente corrette.
Macroscopiche sono le cantonate che prendono quando "verificano" i diritti della musica caricata su Youtube. E' successo che abbiano definito protetta da copyright la colonna sonora di un filmato che conteneva solo il cinguettio di qualche uccellino, dato che si trattava di una passeggiata in campagna. Ce n'è voluto per farglielo capire. Non volevano ammettere di aver sbagliato.
Perché non vogliono rendere pubblico l'algoritmo di indicizzazione per la ricerca? Perché, probabilmente è pieno di buchi e non ce lo vogliono far sapere. Non ha senso dire che qualcuno, una volta venutone a conoscenza, lo potrebbe aggirare. Allora vuol dire che comunque non funziona, perché se si trattasse di un algoritmo robusto questo timore non ci sarebbe.
0 voti
Ultimo Commento
inviato da androlsoft - 12/05/2016 - 16:57
Sono d'accordo con te, purtroppo non è solo Google come azienda a monopolizzare il mondo del web e derivati, l'ha fatto nel corso del tempo anche Microsoft, con la vicenda Internet Explorer ed Apple con i suoi brevetti, purtroppo, quello che l'utente conosce è una sciocchezza agli occhi delle grandi multinazionali, infine non fanno altro che renderci "felici" con qualche app o aggiornamento che, agli occhi di un utente medio sembrerebbe una manna dal cielo, ma non è così, perché regna il fittizio in tutte le grande aziende soprattutto quelle inerenti all'informatica, indicizzazione e servizi online, ma ad oggi il mondo è anche questo.