Diventato famoso soprattutto per il suo ruolo di poliziotto, a fianco di Mel Gibson, nel film Arma Letale e nei successivi sequel, Danny Glover è arrivato nei giorni scorsi a Parigi, in occasione del Salone dell'Auto, per sostenere gli operai della fabbrica della Nissan di Canton, una città nel sud degli Stati Uniti.
 
L'arrivo di Glover, 70 anni ben portati, insieme ad un gruppo di suoi connazionali, si spiega con il fatto che il principale azionista della Nissan è la Renault, il cui amministratore delegato, Carlos Ghosn, si era rifiutato, nel giugno scorso, di ricevere una delegazione di sindacalisti americani, arrivati in Francia per illustrargli la situazione dello stabilimento di Canton.
 
Da ben 12 anni, la direzione della fabbrica, impedisce che si tenga un referendum, necessario in base alle leggi vigenti nel Mississippi, per la creazione di una sezione sindacale. Secondo quanto ha riferito uno degli operai che ha accompagnato Danny Glover, molti lavoratori sono stati vittime di manovre d'intimidazione, nel tentativo, da parte dell'azienda, di mettere fine alla protesta. Lui stesso ha detto di correre un grosso rischio con il suo arrivo a Parigi.
 
 
Sull'Esplanade des Invalides, dove si è tenuta la piccola manifestazione, erano presenti anche la madre e la sorella di un operaio, padre di tre bambini, che, circa un anno fa, fu colpito da un malore, mentre lavorava alla catena di montaggio. Fu lasciato lì per un'ora, senza essere adeguatamente soccorso. Ora le due donne chiedono di sapere se è morto proprio per mancanza di cure.
 
Lo stabilimento di Canton, in Mississippi, è molto grande e produce pezzi di ricambio per tutta l'America del Nord. Quello che sta accadendo lì non è un caso isolato. Nel sud degli Stati Uniti, è pratica comune quella delle aziende di tenere a distanza i sindacati, con l'appoggio delle autorità locali.
 

Una situazione molto simile a quella della Nissan di Canton si sta riscontrando anche nella fabbrica della Volkswagen di Chattanooga, in Tennessee. Con la maggior parte dei lavoratori che sono afro-americani, si sta riproponendo una lotta che assomiglia molto a quella per i diritti civili degli anni sessanta.
 
Glover e i rappresentanti degli operai di Canton hanno ricevuto la solidarietà di parecchi parlamentari francesi e quella dei sindacati, con in testa la CGT. La speranza è quella di essere riusciti a sensibilizzare il governo francese, che ha una partecipazione del 20% nella Renault.
 
Nei prossimi giorni, una lettera, cofirmata dalle autorità americane e francesi, a sostegno delle rivendicazioni sindacali dei lavoratori di Canton,  dovrebbe essere inviata ai dirigenti della casa automobilistica.