Il vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria all'ultimo Festival di Cannes, The Zone of Interest di Jonathan Glazer, è stato considerato fin da subito il favorito della categoria miglior film internazionale.
“Il titolo The Zone of Interest si riferisce a come i tedeschi chiamarono l’area di 40 chilometri quadrati che circondava il campo di concentramento di Auschwitz. È qui che il regista ha ambientato questo film unico sull’Olocausto con una prospettiva e un focus su ciò che c’era dall’altra parte del muro che separava il più orribile omicidio di massa dalla vita quotidiana, quasi bucolica, di coloro che lo hanno causato e che poi l'avrebbero negato"
Ecco un focus sul percorso del film durante l’Awards Season: dalle mancate candidature per la fotografia e la colonna sonora alla controversia sul Paese da rappresentare fino ad un paio di curiosità come la scelta della telecamera termica e del rombo di un motore in sottofondo realmente usato dai nazisti per sovrastare l'orrore delle grida provenienti dal campo. Senza dimenticare i prossimi progetti di Christian Friedel (The White Lotus) e Sandra Huller (2:1).