Quando è in corso una guerra, e quella tra Usa e Iran è senz'altro da classificare come tale, qualsiasi evento è da considerare se sia collegato o collegabile ad eventuali azioni militari. 

Questo è quello che in molti si chiedono in relazione al disastro aereo all'alba di mercoledì, avvenuto poco dopo il decollo alle 06:12 ora locale dall'aeroporto Imam Khomeini di Teheran, che ha coinvolto il volo PS752 destinazione Kiev, un Boeing 737 dell'Ukraine International Airlines che trasportava 176 persone.

Tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio sono deceduti: funzionari locali hanno dichiarato che non vi è alcuna possibilità di trovare sopravvissuti.

Tra le vittime, 82 erano di nazionalità iraniana, 63 i canadesi, 11 gli ucraini inclusi tutti e nove i membri dell'equipaggio, 10 gli svedesi, 4 gli afgani, 3 i britannici e 3 i tedeschi. Delle 169 persone che avevano acquistato i biglietti per il volo due non sono salite sull'aereo.

Queste informazioni sono state fornite dal ministro degli Esteri ucraino Vadym Prystaiko.

Il Boeing 737-800 è uno degli aerei di linea commerciali più utilizzati al mondo e tra i più sicuri (compreso questo sono solo 10 gli incidenti aerei con almeno 1 vittima in cui è stato coinvolto nonostante le decine di milioni di voli degli aerei di questo tipo tuttora in esercizio). L'Ukraine International Airlines è una compagnia aerea privata che, in base alle valutazioni di settore, ha un ottimo standard di sicurezza, tanto che l'incidente di Teheran è il primo che la riguarda da quando è stata fondata nel 1992.

Impossibile adesso fare affermazioni sulla causa del disastro. In base ai dati disponibili l'aereo ucraino è salito di quota normalmente dopo il decollo da Teheran. Dopo aver raggiunto i 2.400 metri di altezza è sparito all'improvviso dai radar, tanto da far pensare ad un'esplosione in volo.