L'esposizione all'inquinamento atmosferico e acustico durante la gravidanza, l'infanzia e l'adolescenza è associata allo sviluppo di esperienze psicotiche, depressione e ansia nelle persone tra i 13 e i 24 anni?

Era questo l'intento dello studio i cui risultati sono stati pubblicati nel maggio scorso  sulla rivista scientifica JAMA Network Open.

Lo studio, che ha seguito nel loro sviluppo 9065 soggetti ha stabilito che una maggiore esposizione al particolato fine (PM 2,5) in gravidanza e nell'infanzia è stata associata a maggiori esperienze psicotiche e in gravidanza è stata associata a tassi più elevati di depressione. Inoltre, una maggiore esposizione all'inquinamento acustico nell'infanzia e nell'adolescenza è stata associata a un aumento dell'ansia.

In pratica, secondo lo studio, l'inquinamento atmosferico e acustico hanno un ruolo nei problemi di salute mentale dei giovani.

Pertanto, "gli interventi per ridurre l'esposizione all'inquinamento atmosferico e del rumore, come la creazione di aree verdi, potrebbero essere fondamentali per migliorare la salute mentale della popolazione", sostengono gli esperti autori della ricerca, guidati da Joanne B. Newbury, dell'Università di Bristol.

L'analisi, effettuata da un gruppo di esperti britannici in salute pubblica e psichiatria, prende come riferimento i dati di più di 9.000 bambini tra i 12 e i 24 anni residenti nel Regno Unito. In tutti i casi, i ricercatori hanno raccolto, da un lato, informazioni sull'esposizione all'inquinamento atmosferico e al rumore ambientale con cui i bambini avevano vissuto dai loro primi anni di vita fino all'età adulta e, dall'altro, valutazioni sul loro stato di salute mentale.

L'analisi dettagliata di tutte queste informazioni ha permesso di trovare un'associazione tra l'esposizione a queste fonti di contaminazione e il rischio di sviluppare malattie mentali nei bambini, negli adolescenti e nei giovani. Respirare aria inquinata era associato a un aumento del rischio di disturbi psicotici e depressione, mentre l'esposizione ad alti livelli di rumore era associato a un maggiore rischio di ansia.

Con la stessa forza che gli esperti avvertono dei pericoli dell'inquinamento, insistono anche sulla necessità di applicare misure per frenarla e quindi migliorare la salute dei cittadini. Soprattutto nelle grandi città dove l'inquinamento e il rumore vanno di più. La squadra guidata da Joanne B. Newbury, infatti, suggerisce una serie di interventi per questo.

Ad esempio, creando più aree verdi dove si garantisce una migliore qualità dell'aria e una sostanziale riduzione del rumore. Si chiede anche di attuare misure per ridurre il rumore ambientale nelle aree residenziali e scolastiche, promuovere politiche che regolano le emissioni negli ambienti urbani e cercare modi per ridurre l'esposizione dei più giovani a tutti i tipi di inquinamento.

Fonte: Ambiente e Salute