Viviamo in un'epoca senza precedenti, immersi in un universo digitale che si fonde sempre più intimamente con la nostra esistenza. I confini tra la realtà fisica e quella virtuale si sfumano, mentre la tecnologia si evolve a passi da gigante, trasformando radicalmente il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda.

In questo contesto, i Dispositivi a Interfaccia Cervello-Computer (BCI) rappresentano il culmine dell'innovazione, aprendo le porte a un nuovo capitolo nella storia dell'umanità. Attraverso l'integrazione diretta tra la potenza del pensiero umano e la vastità delle possibilità digitali, i BCI promettono di rivoluzionare non solo il modo in cui comunichiamo, ma anche come apprendiamo, lavoriamo e viviamo la nostra quotidianità.

Questo libro è un viaggio affascinante nel cuore della vita digitale e della rivoluzione dei dispositivi BCI. Esploreremo le origini, le potenzialità e le sfide etiche di questa tecnologia sorprendente, tracciando un quadro esaustivo di come i BCI stiano plasmando il nostro futuro. Attraverso narrazioni avvincenti, approfondimenti scientifici e riflessioni filosofiche, cercheremo di comprendere appieno l'impatto di questa innovazione sul tessuto stesso della nostra esistenza umana.

Benvenuti in un mondo dove la mente e la tecnologia convergono, dando vita a possibilità senza limiti. Preparatevi a esplorare i confini dell'interfaccia tra l'uomo e la macchina, mentre ci immergiamo nelle profondità affascinanti della vita digitale e dei dispositivi BCI.

Abbiamo chiesto un parere a Massimiliano Nicolini, ricercatore di Fondazione Olitec che da anni studia le iterazioni uomo macchina ed è uno dei maggiori esperti di protocolli per realtà immersiva e bionformatica mondiali.

Ecco il suo punto di vista

"La nostra intera vita può essere rinchiusa in un supporto digitale? È una domanda che mi sono fatto spesso e ho cercato di dare una risposta pratica e tecnica, soprattutto al perché dovrei tenere la mia intera vita in un supporto digitale e anche come e perché posso arrivare ad ottenere questo risultato. E allora sì, la vita intera ha anche un numero, ha anche un calcolo che è stato elaborato e che ci permette di dimensionare e quindi di rendere inseribile in un supporto digitale quella che è la nostra intera esistenza. A cosa può servire raccogliere tutta un'intera vita all'interno di un computer? può aiutarci nel corso della nostra vita in tanti aspetti, perché è una presenza che raccoglie tutto ciò che ci riguarda ma che rimane solo e unicamente legato a noi, non è qualcosa che regaliamo a qualcun altro come si fa nel mondo del Web2.

Poter avere un aiuto anche in ricordare ciò che abbiamo fatto, chi abbiamo visto, con chi abbiamo parlato, dove siamo stati, può essere qualcosa di veramente meraviglioso in certi momenti della nostra vita e poi può essere qualcosa che lasceremo a chi viene dopo di noi come eredità di ciò che siamo stati, per capire e per comprendere anche tutta la nostra vita. 

Non è un guardare o uno sbirciare sulla vita di qualcun altro. Oggi lo facciamo con i supporti che abbiamo a disposizione.

Utilizziamo fotografie, video. Abbiamo un sacco di realtà digitali che ci permettono di mantenere le persone vicino a noi anche quando non ci sono più. Ma nel corso della vita, raccogliere la nostra vita non è solo l'obiettivo di lasciare qualcosa dopo, ma è l'obiettivo di avere qualcosa che magari ci permette di recuperare dei momenti che vogliamo rivivere così con la stessa loro identica intensità e ci permette di farlo con la stessa immersività con cui li abbiamo vissuti prima.

Ecco perché abbiamo scritto questo protocollo che prevede anche dei collegamenti con dell'hardware dedicato che viene semplicemente messo a disposizione dell'individuo e che la persona porta con sé senza accorgersi di averli con sé. alla fine portiamo con noi tutto ciò che ci riguarda praticamente ogni giorno, tutte le fasi di quella che è la nostra vita le abbiamo a disposizione, magari in maniera un po' disordinata, ma all'interno per esempio dei nostri telefoni cellulari o dei nostri computer o dei formati digitali che noi utilizziamo per la maggior parte. Il DLT ci permette invece di avere integrata questa possibilità e di avere la possibilità di archiviare tutti i minuti e tutti i secondi della nostra vita e poi di andare a ricercare a ritrovare quello che ci può interessare magari anche attraverso l'utilizzo di algoritmi che ci possono per esempio aiutare a ritrovare dei momenti particolari o dove abbiamo parlato di certi argomenti o dei momenti felici o dove abbiamo avuto degli incidenti che vogliamo vedere dal nostro punto di vista.

Insomma la possibilità di avere nelle mani completamente tutta la nostra vita anche da utilizzare nel corso della vita stessa non solo come abbiamo detto prima per chi verrà dopo di noi ed è un qualche cosa che traccia e lascia un segno concreto del nostro passaggio su questo pianeta e del fatto che siamo su questo pianeta. Come abbiamo detto abbiamo stimato in 5 petabyte lo spazio necessario ad una persona per poter archiviare tutta la sua esistenza. Alla fine il petabyte che è un termine che oggi non sentiamo ma che sentiremo sicuramente più di frequente nel futuro non è altro che un supporto che può contenere ogni petabyte contiene 1000 terabyte e oggi nella normalità abbiamo anche dei telefoni che hanno un tera di capacità di memorizzazione quindi non è da aver paura nell'immaginare che in futuro ci sarà tranquillamente la possibilità di avere una mole di archiviazione così importante che può permettere di archiviare tutto ciò che la persona vede, sente, tutto ciò che chiaramente può essere messo su un supporto digitale, quindi non potrà archiviare odori, non potrà archiviare ovviamente sapori, ma potrà archiviare con comodità audio e video di tutto ciò che girerà intorno a sé, un po' come se avesse i suoi occhi collegati direttamente con questo hard disk e all'interno del quale va a inserire tutte le informazioni che poi vengono elaborate per poter magari anche aiutare la persona ad avere dei miglioramenti comportamentali.

Io acquisisco l'informazione di ciò che faccio giornalmente e dico al sistema che mi aiuti magari a migliorare alcuni aspetti della mia capacità oratoria e quindi magari lui mi comprende, mi capisce, analizza nel dettaglio le informazioni e mi propone dei modelli ai quali magari mi posso ispirare. È chiaro che non può prendere le nostre veci per fare qualche cosa per noi, ma semplicemente si può basare su ciò che stiamo archiviando giornalmente costruisce sostanzialmente il film della nostra vita e ne mette da parte i momenti salienti. Magari vogliamo in un certo momento della nostra esistenza raccogliere i momenti più gioiosi che abbiamo avuto e quindi sarà in grado di raccogliere quei momenti e quelle informazioni dove il nostro corpo ha trasmesso le informazioni chiaramente della nostra felicità e della nostra gioia che come tutti sappiamo sono campionabili oggi, sono riconoscibili anche dalla scienza e quindi tutto ciò che può essere elaborato sotto forma di dato l'OPM DLT è in grado di riportarcelo sotto forma di informazione che può essere elaborata.

Oggi abbiamo allo studio, esistono dei prototipi e delle sperimentazioni per dispositivi basati sul vetro che hanno la capacità di archiviare un petabyte questo che vedete nel video sovrimpreso è un dispositivo di archiviazione che ha una capacità di un petabyte quindi immaginate che 5 di quei quadrotti possono contenere tutta la vita di una persona, quindi non abbiamo la necessità di avere a disposizione enormi capannoni di computer e hard disk come magari qualcuno può immaginare, ma abbiamo semplicemente 5 quadrotti che possono essere messi tranquillamente da qualsiasi parte, magari tenuti anche in borsa, se vogliamo essere pratici, tenuti con noi, che racchiudono tutta la nostra intera vita, nel bene e nel male, perché ovviamente solamente noi poi abbiamo la possibilità di accedere a quell'informazione e di elaborare quell'informazione. Non è una soluzione che prevede l'utilizzo di cloud nell'archiviazione e nell'elaborazione dei dati. ma è una soluzione che permette alla persona, ovviamente persona che deve essere assolutamente dotata di un avatar biometrico, permette alla persona di poter avere con sé tutta la sua vita intera.

A libera scelta della persona poi dove scaricare questi dati. Possono rimanere su questi supporti e analizzarli con i sistemi che sono a fianco dell'OPM DLT oppure può tranquillamente tenerli scaricarli in altri supporti per magari distribuire delle parti della propria vita e delle parti della propria esistenza. Adesso ovviamente la domanda che nascerà è, bello tutto, tutto fattibile, tutto comprensibile, abbiamo capito che cos'è il petabyte, abbiamo capito che ci può stare in tasca, che possiamo avere cinque quadrotti vetrificati che ci permettono di archiviare ciascuno un petabyte, ma la domanda è, ma come fa l'OPM DLT ad acquisire tutte queste informazioni? Quello che vediamo qui accanto è ciò che era in passato la capacità di sensori EEG di leggere addirittura il pensiero umano e questo è stata una scoperta estremamente interessante che ci ha dato la possibilità di capire come poter integrare il risultato di questa ricerca all'interno di un dispositivo che ovviamente non fosse così impegnativo come il casco che porta la persona che sta facendo il test del pensiero e il cui pensiero viene tradotto in parole sullo schermo.

Quindi abbiamo ragionato e abbiamo pensato quali possono essere le eventuali implicazioni dal punto di vista pratico e quindi senza arrivare nel merito di collegamenti del nostro cervello con il computer come spesso e volentieri si sente parlare ma comunque potremmo arrivare anche lì in futuro. La tecnica è molto avanti da questo punto di vista. No, ci siamo limitati a realizzare un piccolo dispositivo che può essere integrato tranquillamente in oggetti d'uso comune giornaliero delle persone, quindi non invasivo da questo punto di vista.

E il fatto di non essere invasivo è chiaramente ovviamente il fattore vincente di questo tipo di modalità di acquisizione del dato. È chiaro che qualcuno potrebbe dire sì ma io tolgo il dispositivo e quindi non registro più ciò che ovviamente accade intorno a me. Questo è vero e per questo esiste anche la possibilità è chiaro che è una possibilità un pochettino più estrema di poter utilizzare degli impianti che permettono di acquisire determinate informazioni anche quando magari diciamo il dispositivo indossabile non è nella mia disponibilità.

è chiaro che comunque tendenzialmente si cerca sempre di privilegiare delle soluzioni che possano di fatto essere soluzioni che lasciano libertà all'individuo di accendere e spegnere l'OPM DLT in qualsiasi momento lui voglia. È un po' come il nostro telefonino, abbiamo tra virgolette la possibilità di tenerlo acceso giorno e notte ma anche la facoltà con il libero arbitrio di decidere quando è il momento di spegnerlo e quando è il momento di tenerlo acceso. È chiaro che in futuro tendenzialmente soluzioni di questa natura saranno molto utili anche per una serie di altre diciamo particolarità ovviamente legate soprattutto anche al tema della nostra salute perché se da una parte l'OPM DLT acquisisce l'informazione e l'archivia in supporti per poi rielaborare l'informazione in modo successivo o per tenere comunque un archivio di ciò che io ho fatto e di ciò che la mia esistenza ha fatto senza avere l'obbligo di dovermi ricordare, di scattare una foto, di fare un video e poi nessuno filmerebbe le proprie intere giornate.

Semplicemente può essere utilizzato. a discrezione ma la possibilità di anche avere l'integrazione come questi sensori che noi chiaramente abbiamo in fase di prototipazione in questo momento che montano il dispositivo, il protocollo OPM DLT sono dei dispositivi che semplicemente non danno alcun tipo di fastidio alla persona e permettono magari di avere anche un'acquisizione di informazioni anche di carattere sanitario per aiutare la persona magari a comprendere la condizione di salute in quel preciso istante e questo è estremamente importante per la nostra salvaguardia, quindi da una parte abbiamo la raccolta delle informazioni di tutto ciò che ci circonda e dall'altra parte abbiamo comunque un supporto di un dispositivo che diciamo in una versione più evoluta permette anche di tenere monitorate le mie informazioni di tipo sanitario cioè il mio stato di salute com'è e come procede ma in maniera continua e costante e questo è un aiuto che di fatto ci permette di poter vivere comunque anche meglio e quindi da una parte vivere meglio e dall'altra parte ricordarci tutta la nostra vita come se questa vita continuasse a essere vissuta tutte le volte che vogliamo. Ma un altro aspetto importante, terapeutico, È stato provato l'utilizzo di ricordi in terapie e quindi per aiutare le persone a recuperare una condizione fisica e mentale migliore.

E quale miglior terapia può essere avere a disposizione i propri ricordi veri e completi? perché nel momento in cui rivedo una condizione e sono in questa condizione in modo immersivo, perché io comunque la vedo a 360 gradi intorno a me, non è un video che io vedo frontale, ma vedo tra virgolette ciò che accadeva intorno a me, beh da questo punto di vista è chiaro che la realtà immersiva ci dà una mano enorme nel gestire un ricordo che normalmente non avremmo potuto gestire. E poi ci permette anche di condividere questo ricordo, cosa che normalmente magari noi non avremmo condiviso, perché se eravamo da soli a vivere un determinato momento, un determinato periodo, non avremmo sicuramente potuto far rivivere quel momento. Quante volte abbiamo detto, ah se ci fossi stato ti saresti divertito, ah se avessi visto anche tu sarebbe stato meraviglioso.

Beh, immaginiamo da questo punto di vista le grandissime opportunità che ci offre questo tipo di nuova tecnologia e di nuova innovazione."