Si è tenuta nei giorni scorsi, nella Sala Raimondi di Crotone, la seconda iniziativa organizzata dal laboratorio attivo Niente Male, per cercare di dare risposte contro il dolore e dignità a chi vive la sofferenza come costante della vita quotidiana dinanzi ad alcune patologie.

Un viaggio itinerante composto da eventi di sensibilizzazione rivolti all’opinione pubblica, affinché impari a conoscere i suoi diritti in materia di accesso alla terapia del dolore. Una serie di eventi nazionali che hanno l’obiettivo d’informare e formare i cittadini sulle soluzioni per contrastare il malessere fisico.

L’evento, realizzato con il contributo educazionale di Angelini e patrocinato dal Ministero della Salute, da Ancona è giunto nella città pitagorica, proprio dove si registra un’incidenza di casi di tumore più alta rispetto al resto d’Italia. Il format scelto è quello della discussione in teatro, al fine di integrare la comunicazione fra i vari esponenti del mondo scientifico, sociale e istituzionale.

A moderare l’incontro è stata la giornalista, scrittrice e conduttrice Rosanna Lambertucci, da sempre attenta agli stili di vita salutari, la quale ha concesso la parola ai protagonisti del dibattito incentrato essenzialmente sulla legge 38 del 15 marzo 2010: “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”. Tale normativa istituisce il diritto di accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative ed è vista a livello mondiale come una legge “modello”; ahimè solo il 35% la conosce e sono in molti a non sapere dell’esistenza di una rete di supporto territoriale per la terapia in questione.

Ma cosa prevede la norma nella fattispecie? L’indicazione nella cartella clinica ospedaliera del grado di dolore; la segnalazione di centri di riferimento per la terapia del dolore; una semplificazione delle prescrizioni mediche per accedere a farmaci specifici; la disponibilità di operatori sanitari preparati in maniera adeguata sulla terapia del dolore. Un gruppo ricco di personalità illustri e felici di essere giunti in una terra in cui le frequenti difficoltà economiche ostacolano l’acquisto dei farmaci e, a questo proposito, non sono mancati attimi di commozione da parte di una platea interessata all’argomento.

E’ il caso di una signora che in lacrime ha lanciato il suo grido di disperazione nei confronti dei prezzi elevati: “Noi siamo poveri e non possiamo permettercelo”, la Calabria, infatti, non è tra le poche regioni italiane che prevedono la possibilità di fornire gratuitamente la cannabis per uso terapeutico.

L’assessore alle politiche sociali del Comune di Crotone Alessia Romano ha dichiarato che oggi, malattia e sofferenza, sono considerate, in senso negativo, un binomio inscindibile, poiché “soffrire a seguito di malattia, è visto come una conseguenza naturale, accettata con rassegnazione”. Bisogna diffondere, invece, la cultura di questa pratica, sostenendo il malato nel miglioramento delle condizioni di vita. Il Commissario straordinario dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale) Sergio Arena ha affermato che in città non si è applicata tutta la legge 38 e che ancora ci siano dei deficit da colmare. Si tratta comunque di un fattore culturale da divulgare secondo il medico crotonese.

Il prof. Guido Fanelli, professore ordinario di anestesia e terapia del dolore dell’Università degli studi di Parma, si è soffermato sul dolore non in quanto sintomo, bensì inteso come malattia a sé stante. Ha aggiunto, poi, un aneddoto sulla nascita della legge 38 ossia di quando l’allora Ministro della salute Ferruccio Fazio disse a lui (a ogni modo tre volte consulente di un Ministero della Salute): “Dobbiamo fare in modo che gli oppioidi risultino regolari”. E così è nato un provvedimento per tutti i cittadini da 0 a 100 anni, non solo in opposizione al dolore oncologico, ma dolore in senso ampio.

“Dovete esigere che vi si curi” è stato il monito del Professore, seguito dall’intervento del Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Crotone Enrico Ciliberto il quale ha ribadito l’esigenza di implementare una certa cultura sociale. Il Direttore dell’ufficio Caritas Diocesana di Crotone Don Rino LePera ha posto l’attenzione sulla dignità del malato e sull’importanza di considerare la dimensione multipla del degente: psicologica, morale, sociale e religiosa per chi crede.

Il sociologo e psichiatra Paolo Crepet ha detto, altresì, che bisogna combattere senza alcuna reticenza il dolore. Nel 2016 ne parliamo ancora, “perché la popolazione è vecchia, perché Veronesi è morto e avrebbe voluto assistere alla fine dei tumori, perché a Taranto si muore, perché si muore in un Paese dove il lavoro è più importante della salute”. “Questi Roadshow servono per restituire dignità (…) creare conoscenza e coscienza” termina Crepet.

L’ultimo discorso è stato della responsabile del centro terapia del dolore dell'Ospedale San Giovanni di Dio Marisa Piccirillo la quale ha informato il pubblico dell’attivazione di una linea telefonica cui è possibile rivolgersi 7 giorni su 7, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.