In tempi in cui i closing vengono rinviati, sembra che almeno uno ne vada in porto. In questo caso non si tratta della proprietà di una squdra di calcio, ma della proprietà de l'Unità, storica testata fondata da Gramsci, già organo del Partito Comunista Italiano, adesso megafono del Partito Democratico.
Dopo l'ennesima crisi, nei prossimi giorni, forse nelle prossime ore, si chiuderà l'accordo per la proprietà del giornale. Il gruppo Pessina, che già detiene parte delle quote, aumenterà la propria partecipazione fino al 99%, mentre il restante 1% sarà proprietà del PD che potrà comunque esprimere il proprio gradimento o meno sulla nomina del nuovo direttore e sull'eventuale ingresso di nuovi soci.
Con questo accordo sarà possibile una nuova ricapitalizzazione ed una nuova riorganizzazione con l'ennesimo nuovo rilancio della testata che al momento vende solo poche migliaia di copie.
Dal punto di vista politico, l'Unità sarà l'organo ufficiale del Partito Democratico, ma sarà interamente di proprietà di un'azienda che opera nel campo delle costruzioni. Il PD che accetta questa composizione societaria è attualmente privo di un segretario che verrà nominato solo a fine del mese di Aprile.
Se le prossime iniziative parlamentari del PD dovessero favorire il settore immobiliare, niente di cui scandalizzarsi... la credibilità, prima di ogni cosa!