Anche questa mattina si contano vittime di attacchi militari in Ucraina.

"Secondo informazioni confermate, purtroppo è morta una donna di 60 anni. Tutte le altre vittime sono state ricoverate in ospedale. I medici li stanno aiutando. I soccorritori continuano a rimuovere i detriti".

Parto da questa triste notizia per un ragionamento che non vuole essere politico o di parte ma dettato dal desiderio di perorare la causa della PACE almeno in Ucraina data la sua vicinanza ai nostri confini.

Come aderente al culto Protestante, ma in primis come essere umano, penso si debba procedere con una sorta di buon senso sociale.

La stessa Scrittura afferma:

Ezechiele 18:23: "Io provo forse piacere se l'empio muore?», dice il Signore, DIO. «Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e vive?" (Ezechiele 18:23). 

Il quesito risulta essere dirimente. In parole povere Dio chiarisce che più della vendetta, di per se malvagia, vale il ripensamento non disgiunto dal proseguire nella vita secondo i dettami contenuti nelle Scritture e quindi della Sua parola.

Nel conflitto russo-ucraino si dimentica il combinato disposto utile alla risoluzione della guerra e cioè di non pretendere una sorta di rivalsa o vendetta nei confronti dell'aggressore, in questo caso la Russia di Putin ma immaginare il problema come un tessuto lacerato da ricucire in  fretta. Per farlo, si richiede una forte componente di oggettività capace di coinvolgere le due fazioni in lotta.

La Russia è stata oggetto di vessazioni dal 2014 in poi in riferimento alla politica NATO? Oggettivamente sì. In tale contesto l'Ucraina ha subito una aggressione sproporzionata se riferita al danno compiuto? Oggettivamente sì. 

Inutile allargare il discorso sulle responsabilità di un potere economico capitalista che trae frutto non solo da questa guerra vendendo armi e sistemi di difesa tattica, introitando valanghe di quattrini. Per loro la guerra più dura e più i dividenti salgono per i soci.

Credo però che l'intellighenzia sia Russa che Ucraina comprenda il proprio ruolo di importanza cruciale nel portare testimonianza di troppi morti, sia da una parte che dall'altra con troppi genitori straziati dal dolore della perdita dei propri figli. Quando una nazione perde le forze più giovani, noi in Italia ne abbiamo contezza in forza delle ricadute della prima e della seconda guerra mondiale, è una nazione comunque morta e più dura il conflitto più recede dal punto di vista civile e dei diritti.

Dio, nella Sua eterna visione, in Giovanni 3:16-18 esprime una grande verità tramite Suo figlio Gesù a Sua volta rivolto a Nicodemo:

"Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui".

La PACE deve assolutamente dichiarare la propria legittimità ad essere discussa e perseguita con costanza, fermezza e amore!