Il paradosso di Erdogan che minaccia Israele per il genocidio dei palestinesi
"Come siamo entrati nel Karabakh e in Libia, potremmo fare lo stesso con loro. Niente è impossibile. Dobbiamo essere forti per fare tali passi".
Questo è quanto ha detto Erdogan al canale televisivo Halk, ribadendo di voler sostenere la Palestina con qualsiasi mezzo. Non solo. Intervenendo a un evento nella provincia nord-orientale di Rize, il presidente turco ha criticato anche l'intervento di Benjamin Netanyahu al Congresso degli Stati Uniti:
"Quando vediamo coloro che applaudono l'assassino di 40.000 innocenti, ci preoccupiamo non solo per l'umanità, ma anche per il nostro futuro. Stendere un tappeto rosso per qualcuno come Netanyahu, andare oltre e applaudire le sue bugie fino a farsi venire le mani nei polmoni è una grande eclissi mentale per l'America"."L'altro giorno, abbiamo guardato insieme quelle scene vergognose alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Ci siamo vergognati a nome dell'umanità di fronte a ciò che abbiamo visto lì".
Erdogan ha poi aggiunto:
"Chi può garantire che coloro che oggi hanno raso al suolo Gaza non poseranno i loro sporchi occhi sull'Anatolia domani?"
Il presidente turco ha inoltre affermato: "Dal 7 ottobre, la Turchia è stata la coscienza dell'umanità, opponendosi all'oppressione. Abbiamo agito per i nostri fratelli e sorelle a Gaza e in Palestina senza esitazione, senza trattenerci da nessuno, indipendentemente da chi dice cosa. In termini di aiuti umanitari, siamo il paese che ha inviato la più grande quantità di aiuti a Gaza. In tutti gli incontri internazionali a cui abbiamo partecipato, abbiamo sollevato la questione dei massacri commessi da Israele a Gaza.""Chi può affermare che coloro che oggi tacciono sul massacro di Gaza reagiranno quando accadrà lo stesso in altri Paesi? Ecco perché diciamo in ogni occasione che la Turchia deve essere forte, deterrente e autosufficiente in ogni campo".
Riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina, Erdogan ha osservato: "Nessuno ha tratto profitto da questo bagno di sangue, tranne i baroni della guerra occidentali. Stanno ancora gettando benzina sul fuoco e facendo del loro meglio per alimentare il fuoco. Stiamo lavorando per l'instaurazione della pace e della stabilità.Lo abbiamo sempre fatto fin dal primo giorno, abbiamo lottato per questo. Abbiamo impedito che questo incendio si diffondesse fino al Mar Nero seguendo una politica equilibrata e agendo equamente tra i nostri due vicini", ha aggiunto il presidente turco.
Le affermazioni di Erdogan, del "dittatore" Erdogan sono un paradosso... da una parte perché pronunciate da uno che fa nei confronti dei curdi esattamente ciò che gli israeliani stanno facendo nei confronti dei palestinesi (senza dimenticare il genocidio degli armeni... ma di cui non si può incolpare il presidente turco, che però lo nega), dall'altra perché le accuse nei confronti dello Stato ebraico sono più che motivate e più che giuste... come quelle nei confronti dei Paesi dell'occidente democratico, difensore di democrazia e diritti.
Per quanto riguarda l'intenzione di un intervento contro Israele, quella di Erdogan è sicuramente una boutade, da non prendere però sottogamba, specialmente se a seguito della vendetta che lo Stato ebraico vuol compiere contro il Libano il conflitto in Medio Oriente dovesse ulteriormente allargarsi.
Questa mattina, il ministero degli Esteri turco ha dichiarato che "così come è finita la vita del genocida Hitler, così sarà anche la fine del genocida (il primo ministro israeliano Benjamin) Netanyahu. Così come i nazisti genocidi sono stati ritenuti responsabili, anche coloro che cercano di distruggere i palestinesi saranno ritenuti responsabili. L'umanità starà con i palestinesi. Non potrete distruggere i palestinesi".
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha dichiarato su X che "il nostro Presidente è diventato la voce della coscienza dell'umanità. Coloro che cercano di mettere a tacere questa giusta voce, in particolare i circoli sionisti internazionali, tra cui Israele, sono in preda al panico. La storia si è conclusa nello stesso modo per tutti gli autori di genocidi e per i loro sostenitori".