Azione e Italia Viva, dopo essersi presentati insieme alle ultime elezioni, hanno poi dato il via ad una possibile unione dei due partiti nel nome di un cosiddetto Terzo Polo.
I due partiti hanno formato un unico gruppo parlamentare chiamato Azione - Italia Viva - Renew Europe che raccoglie i 21 seggi alla Camera dei deputati e i 10 seggi al Senato della Repubblica.
Ribaltando tutte le previsioni, Carlo Calenda e Matteo Renzi, leader delle due forze politiche, si sono mandati vicendevolmente a quel paese non dopo due o tre mesi di convivenza, come tutti avevano scommesso, ma addirittura dopo quasi un anno. Quindi... adesso ognuno per la sua strada. C'è però un problema: nessuno dei due partiti ha i numeri per dividere il gruppo e formarne uno autonomo alla Camera dei deputati, mentre al Senato, Italia Viva ha i numeri per formare un gruppo autonomo.
Questa l'ultima dichiarazione di Calenda:
"Lo ha detto Renzi: ormai siamo due partiti separati. Non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia Viva, faranno la loro strada alle europee e noi faremo la nostra. La separazione dei gruppi dipende da loro: siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via. Lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare".
E Italia Viva gli risponde così:
"A differenza di quanto affermato da Carlo Calenda, il gruppo non ha il suo nome. Il gruppo di cui Calenda fa parte assieme ad altri nove senatori, si chiama Azione-Italia Viva-Renew Europe".
Il non detto ne è diretta conseguenza: quindi, se vuoi andartene, sei liberissimo di farlo...
Cosa dividono le due forze politiche?
Il salario minimo, l'elezione diretta del primo ministro, l'inchiesta sulla pandemia di Covid, la controversia sul Twiga, le "consulenze" di Renzi, oltre alle voci che erano circolate su una presunta richiesta da parte del partito di Matteo Renzi di formare un gruppo autonomo al Senato dopo il fallimento del progetto del Terzo Polo.
E sullo sfondo aleggia l'appuntamento della primavera 2024: le elezioni europee. Calenda e Renzi hanno detto di volervi partecipare ognuno con il proprio partito. Da considerare, però, che per ottenere dei rappresentanti in Europa i due partiti dovranno superare la soglia di sbarramento al 4 per cento.
Al momento nessuna delle due forze politiche, nei sondaggi che settimanalmente verificano il consenso elettorale, arriva a raggiungere il 4%.