La voce alle donne di Antonietta Micali
Tanto è stato fatto per la parità di genere, ma tanta strada dobbiamo ancora percorrere affinché questa parità si realizzi davvero, sembrerebbe superfluo nell’epoca in cui viviamo, ribadire che uomini e donne oggi hanno stesse opportunità e stessi diritti e doveri; eppure quotidianamente dalle cronache apprendiamo degli episodi di femminicidio, ciò significa che nonostante i progressi culturali la disparità di reddito nelle stesse posizioni lavorative è tanta e sussistono ancora molti pregiudizi che in superfice sembrano scomparsi, si nota purtroppo che la povertà è più forte nelle persone anziane di sesso femminile, piuttosto che negli uomini.
L’Agenda 2030 fissa al quinto posto tra gli obiettivi per lo “ sviluppo sostenibile “ il raggiungimento della parità di genere. Proprio a sostegno di quanto detto, nasce nel 2024 un progetto educativo di rilievo nazionale per opporsi alla sotto-cultura dominante ancora troppo maschilista. Questo progetto si propone di promuovere un modello armonico del rapporto uomo- donna come si evince dalla Dichiarazione dei Diritti Umani adottata dalle Nazioni Uniti nel 1948: La Cattedra delle Donne, un titolo emblematico che dà voce alle donne e che dall’11 ottobre 2024 è stata autorizzata da Unwumen, “Generation Equality”, quindi tutte le iniziative patrocinate dalla Cattedra delle Donne possono utilizzare il logo ONU combinato a quello della Cattedra delle Donne.
Il progetto ha subito avuto grande risonanza nel mondo della cultura a livello internazionale, molti gli eventi che sono stati organizzati con il patrocinio della Cattedra delle Donne e molti ce ne sono in itinere che sposano il principio della difesa dei diritti delle donne. All’interno della Cattedra ci sono uomini e donne di alto valore, grandi operatori socio-culturali, provenienti da tutto il mondo, che ogni giorno mettono il loro talento e il loro tempo a servizio degli altri.
Il quinto obiettivo dell’Agenda 2030 punta al raggiungimento della parità di genere. A marzo l’Europa ha elaborato la propria strategia per assicurare entro il 2025 il raggiungimento dell’obiettivo in tutti i settori dell’Unione Europea. Le tre azioni chiave della strategia europea si possono riassumere nella lotta alla violenza sulle donne, nella possibilità per le donne di raggiungere posizioni apicali nel mondo lavorativo e nella politica, e nell’adozione della prospettiva di genere in tutti i provvedimenti normativi. Ma la questione femminile non deve essere considerata un problema solo delle donne, un diritto liberale ed individuale da conseguire per la loro realizzazione, ecco perché all’interno della Cattedra delle Donne troviamo la presenza anche degli uomini, perché solo insieme si possono annullare le disuguaglianze. La donna nonostante abbia le stesse capacità dell’uomo, non sempre riesce a ricoprire ruoli di grande rilievo, in quanto la presenza attiva delle donne nei luoghi decisionali non è ancora sentita come necessaria per il bene comune. I valori delle donne non sono sufficientemente apprezzati e riconosciuti.
Per alcune aziende la gravidanza di una donna è considerata un ostalo alla produttività, invece anche la maternità è un diritto che va difeso e riconosciuto. Si parla di sviluppo sostenibile, di protezione del pianeta, ma bisogna capire che il progresso ha creato dei fattori di insostenibilità proprio a causa di queste disparità di genere. Le scoperte, le conquiste legate alla tecnologia, il continuo superamento di limiti e sfide, se pur vero che hanno portato un grande benessere economico, purtroppo hanno generato anche forti disuguaglianze. La competitività come strumento di miglioramento, ha portato la crescita per alcuni, ma ha provocato anche tensioni e conflitti.
Quello che è mancato, a mio avviso, in questo lungo arco di tempo è stato forse un contrappeso, un bilanciamento di sguardo verso l’universo femminile, più propenso ai compiti di custodia del creato e delle future generazioni, di arricchimento attraverso la relazione piuttosto che con lo scontro. Lo sguardo delle donne, lì dove si decide, diventa allora una necessità per lo sviluppo sostenibile, opportunità di confronto per le dinamiche maschili.
Papa Francesco nel suo ultimo libro: ”Sei Unica” ha ribadito che la donna rappresenta l’armonia, la poesia, la bellezza e che bisogna proprio ripartire dal genio femminile, che bisogna dare più peso alla voce delle donne, bisogna riconoscere l’autorevolezza delle donne, la loro creatività, il loro senso di responsabilità e il loro modo di guardare il mondo. La presenza delle donne, dunque, è un presupposto indispensabile per perseguire tutti gli obiettivi di bene comune fissati nell’Agenda 2030: clima e cura del pianeta, lotta alla povertà, pace e giustizia, tutela dei minori e delle persone fragili, comunità e città sostenibili, consumo responsabile.