La scorsa notte volevo fare le ore piccole per attendere i risultati delle elezioni regionali in Molise, ma la sfibrante lentezza dello scrutinio mi ha convinto a desistere.

Per questo al risveglio ero incuriosito da come i molisani avessero votato dopo che su di loro era gravata la responsabilità di influire, con il loro voto, sulla soluzione della crisi di governo.

Quale modo migliore per aggiornarmi se non quello di abbeverarmi dai siti dei principali quotidiani nazionali?

Detto fatto!

La Stampa
“Regionali in Molise: vince il centrodestra, il M5S nettamente staccato. I grillini perdono sette punti rispetto alle politiche”.

Corsera
“Molise: vince centrodestra”.

La Repubblica
“Voto in Molise: centrodestra sempre avanti, M5S staccato”.

Fatto Quotidiano
“Elezioni Molise: il centrodestra batte i 5 stelle”.


Dopo aver letti questi titoli mi sono detto: anche il presidente Mattarella avrà data una scorsa a questi quotidiani per cui starà mandando a monte le sue riflessioni del week end e di sicuro rinvierà la scelta che era in programma per oggi.

Poiché, però, una deformazione formativa prima ancora che professionale mi stimola  sempre a cogliere l’essenza di ciò che accade, non ho resistito alla curiosità di capire come fosse mutato così prontamente l’orientamento dei molisani in meno di due mesi.

Perciò, pur consapevole che sulle elezioni regionali incidono fattori locali, ho confrontati, per le forze politiche parlamentari, i risultati del 4 marzo in Molise con quelli di ieri.

Ed ecco la risposta:

M5S
EP 44,8% - ER 31,6% = -29%

Forza Italia 
EP 16,1% - ER 9,4% = -42%

Lega 
EP 8,7% - ER 8,2% = -6%

Fratelli di Italia 
EP 3,1% - ER 4,4% = +42%

UdC 
EP 1,9% - ER 5,1% = +163%

PD 
EP 15,2% - ER 9,0% = -41%

LeU 
EP 3,7% - ER 3,3% = -11%

Leggendo e rileggendo questi dati è innegabile che:

1.   il M5S, pur confermandosi primo partito in Molise, abbia registrato una più che significativa perdita di consensi nelle sette settimane intercorse dal 4 marzo.

2.   come secondo partito si sia affermata Forza Italia che, con il 9,4%, risulta comunque distaccato di oltre 22 punti percentuali dal M5S;

3.   il PD proseguendo nel suo inesorabile arretramento abbia persa anche la posizione di secondo patito molisano.

4.   il centrodestra sia risultato vincente, però solo grazie alla aggregazione con 5 formazioni locali che insieme hanno apportato ben il 22,1% di voti. Senza il contributo fondamentale di queste liste locali, infatti, le quattro forze parlamentari di centrodestra (FI, Lega, FdI e UdC) hanno ottenuto solo il 27,1% di consensi.

5.   nel quadro di generale regressione di tutte le forze parlamentari, le sole ad ottenere un significativo incremento siano stati Fratelli di Italia e Unione di Centro.

È insensato, quindi, anche solo supporre che le decisioni del Capo dello Stato possano essere condizionate da questa tornata elettorale in Molise.

A conferma, infatti, il presidente Mattarella ha già convocato al Quirinale il presidente della Camera per conferire a lui un nuovo incarico esplorativo per la soluzione della crisi di governo.

Ecco perché appare bizzarra e perfino goffa la esultanza con cui Salvini e Meloni, nelle ultime ore, hanno dichiarato che i risultati del Molise reclamano il conferimento al centrodestra dell’incarico di formare il governo. Forse anche loro si sono fermati alla sola lettura dei titoli dei quotidiani.

Già i quotidiani!

Che l’informazione, salvo rare eccezioni, da sempre dia ascolto e si adegui ai diktat degli editori-padroni non sorprende.

Che, però, politici e commentatori si lascino influenzare dai soli titoli dei giornali per sparare giudizi e dichiarazioni, è indice di mancanza di rispetto per coloro, per fortuna sempre meno numerosi, che pendono dalle loro labbra.