L'alleanza del centrosinistra alle politiche 2022 sta diventando sempre più una farsa, la cui sceneggiatura, in itinere, si arricchisce di ulteriori elementi che ne caratterizzano una sempre più incompatibile eterogeneità, tali però da sembrare addirittura surreali persino in un'opera di fantasia, ma che invece rappresentano la cronaca di queste ore.

Dopo l'accordo tra il Pd (di Letta) e Azione (di Calenda) e +Europa (di Bonino), i dem hanno aperto un tavolo per includere nell'alleanza Verdi (Bonelli) e Sinistra Italiana (Fratoianni), che hanno presentato un simbolo unico con i quale parteciperanno alle prossime politiche.

Dopo una giornata di trattative, questa mattina Calenda, promotore e profeta di una non meglio precisata Agenda Draghi, ha risposto così ad un commento di Fratoianni che gli ricordava quanto dichiarato poche ore prima dallo stesso Draghi, che aveva detto che non esisteva alcuna agenda a lui intitolata:

"Direi che abbiamo raggiunto un punto di chiarezza", ha scritto su Twitter Calenda. "Mi pare del tutto evidente che c'è una scelta netta da fare per il Partito Democratico, che ha siglato un patto chiaro con noi, con  chi dice l'opposto. A queste condizioni per quanto ci concerne non c'è spazio per loro nella coalizione".

Il Pd Franceschini tenta di calmare le acque:

"Calenda e Fratoianni fermatevi! Ci aspetta una sfida molto più grande dell'interesse dei nostri partiti: evitare che l'Italia finisca in mano a una destra sovranista e incapace. Per iniziarla e vincerla occorre rispettarci a vicenda e accettare le nostre diversità".

Ma figuriamoci se per Calenda possa esistere un punto d'incontro:

"Dario, il terzismo alla volemose bene con noi non funziona. Avete firmato un patto. NATO, rigassificatori, equilibrio di bilancio, revisione rdc, agenda Draghi. Dall'altro lato c'è una dichiarazione al minuto contro tutto questo. Chiarite. Punto".

I Verdi, nel frattempo, (da soli), pubblicano una nota in cui riconoscono che l'unica alleanza che possa contrastare efficacemente la destra estrema in Italia sia quella, pur con tutte le differenze che sono note, di un fronte democratico a partire dal Pd, escludendo un apparentamento con il M5s.  Ma Fratoianni, di Sinistra Italiana, è d'accordo?

Letta, che incontrerà di nuovo Bonelli e Fratoianni in tarda serata, si è nel frattempo nuovamente incontrato con Calenda e Della Vedova...

E questo basta a definire il caos nella giostra delle alleanze del centrosinistra? Ci mancherebbe. Ovviamente va aggiunto il posto al sole garantito  a Di Maio dal Pd (ma adesso non più così certo), anche lui finito nel mirino delle critiche di Calenda. Questa la risposta del ministro degli Esteri:

"Dopo essere partito dal grande centro, Calenda è diventato un gregario della coalizione di centrosinistra. ... Di conseguenza, capisco le sue difficoltà a spiegare, anche ai nuovi arrivati del suo partito e al suo elettorato, che alla fine si candida nel centrosinistra. Sorprende, però, che alla fine proprio Calenda – che si innalza a paladino dell'anti-grillismo – nelle sue dichiarazioni e nei suoi tweet sia diventato il più estremista di tutti. Con questo atteggiamento sta solo disgregando la coalizione di centrosinistra prima ancora che si formi, facendo un regalo alle destre. Ovviamente Calenda può fare quello che vuole, ma con meno arroganza e più rispetto".

È lo stesso Di Maio che fino a qualche anno fa definiva pdioti o pidioti i membri e i simpatizzanti di quello che adesso sembra essere diventato il suo taxi di riferimento per portarlo dritto ad un seggio sicuro anche nella nuova legislatura.

Come in tutto questo bailamme i politici del cosiddetto centrosinistra possano pretendere di far credere di fare gli interessi degli italiani a cui chiedono il voto è onestamente una domanda a cui nessuno può essere in grado di dare una risposta credibile, specialmente se si considera che ieri Fratoianni aveva dichiarato:

"Abbiamo registrato la volontà molto forte del Pd di arrivare alla costruzione di un'intesa con l'alleanza Verdi-Sinistra e di renderla centrale".

Non proprio la stessa, diciamo così, in cui si riconosce Calenda.