Le dichiarazioni di Antonio Guterres, dopo l'ennesimo attacco a Jenin, sono state molto critiche nei confronti del governo israeliano. Il segretario generale dell'Onu ha chiesto al governo Netanyahu di porre fine alle violenze e di riprendere il dialogo con i palestinesi,  esprimendo anche preoccupazione per la violazione dei diritti umani nei Territori occupati. 

Inoltre il segretario generale delle Nazioni Unite si è detto "profondamente turbato dalla decisione di ieri del governo israeliano di modificare le procedure di pianificazione degli insediamenti", ribadendo che" gli insediamenti sono una flagrante violazione del diritto internazionale [oltre a rappresentare] un ostacolo importante alla realizzazione di una possibile soluzione a due Stati e di una pace giusta, duratura e globale".

Nella nota diffusa dall'ONU, Guterres "esorta il governo di Israele a fermare e revocare tali decisioni e a cessare immediatamente e completamente tutte le attività di insediamento nei Territori palestinesi occupati e a rispettare integralmente i suoi obblighi legali".

Anche il portavoce delle relazioni esterne dell'Ue, Peter Stano, ha espresso via social preoccupazione per quanto sta accadendo nell'area e ha reiterato l'invito a Israele "a non procedere con piani per ulteriori costruzioni negli insediamenti, perché sono illegali e ostacolano la pace. Le operazioni militari - ha poi aggiunto Stano - devono avvenire in linea col diritto umanitario internazionale".

E il governo Netanyahu si dovrebbe preoccupare di ciò che dicono Nazioni Unite ed Unione europea? E perché dovrebbero farlo? Israele da oltre 50 anni, anzi da tre quarti di secolo, fa quel che vuole in barba al diritto internazionale... senza subire alcuna conseguenza. Perché, pertanto, di botto adesso dovrebbe smettere di fare ciò che ha fatto per così tanto tempo visto che nessuno, ma proprio nessuno, glielo ha impedito o minaccia di farlo almeno con delle sanzioni?

Se lo è chiesto Guterres? No... idem l'Europa... per non parlare degli Stati Uniti. Ma allora perché sprecano fiato e tempo per pretendere da Israele il rispetto del diritto internazionale, quando non lo ha mai rispettato fin dalla nascita del suo Stato?

E se le frange armate delle fazioni palestinesi rispondono con la violenza alla violenza delle forze armate israeliane... ecco che Israele e la comunità internazionale parlano di terrorismo.

Ieri Israele ha ucciso sei palestinesi (uno è morto nelle scorse ore per le ferite riportate), utilizzando uomini in uniforme. Oggi due palestinesi senza uniforme hanno ucciso quattro coloni israeliani ad una stazione di servizio. I due palestinesi sono stati poi uccisi dall'Idf. Ed etichettando quei due palestinesi come terroristi, la comunità internazionale avrebbe risolto il problema?

Quei due palestinesi, per chi conoscesse un minimo di storia, non hanno fatto niente di più e niente di meno di quello che le organizzazioni terroristiche ebree di Irgun e Lehi facevano nell'immediato dopoguerra (soprattutto nei confronti dell'esercito inglese), come leva perché la comunità internazionale assegnasse loro parte della Palestina. Oggi, in uniforme, i loro discendenti continuano a sterminare i palestinesi (dopo aver iniziato a farlo nel 1948) per prendersi anche l'intera Cisgiordania. 

E secondo l'Onu, l'Ue e gli Usa dovrebbero smettere perché viene detto loro... su, birichini, adesso fate i bravi?

Tutto questo è definibile solo come l'ennesimo schifoso prodotto dell'ipocrisia delle cosiddette relazioni internazionali che ha come unico risultato solo quello di produrre nuove vittime tra i palestinesi... e tra gli israeliani. 

Ma siamo sicuri che vada bene così?



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