Nonostante la propaganda pro vaccini continui, arruolando casi che lasciano perplessi come quello relativo al bambino di sei anni malato di leucemia la cui morte è stata attribuita al morbillo contro cui non poteva vaccinarsi a causa della ben più grave malattia di cui soffriva, tenace è anche la protesta di chi, invece, ritiene il decreto Lorenzin del tutto immotivato.
Le ragioni di questa posizione sono basate sul presupposto che un trattamento sanitario obbligatorio vada attuato solo in casi limitatissimi, circoscritti e legati a situazioni di oggettiva epidemia. Situazione che, oggettivamente, non risulta in Italia.
Per questo motivo, martedì 27 e mercoledì 28 giugno, in contemporanea all’avvio dell’esame al Senato del decreto imposto dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, è stato annunciato un presidio di protesta dalle 10 alle 14 davanti a Palazzo Madama, con oratori che si daranno il cambio per ribadire sì la necessità delle vaccinazioni, ma non la coercizione alle vaccinazioni, chiedendo il ripristino del precedente Piano nazionale vaccini, nella sua piena formulazione, che prevedeva il coinvolgimento dei genitori ed il loro consenso informato.