Ho sempre immaginato il mio libro come un figlio del mare. Perché per me il mare è lo scrigno di tutto, delle cose passate, perse, è la risposta, il consiglio per le cose future. È con queste parole che Luciano Proietti descrive il suo libro di poesie dal titolo In chissà quale universo in uscita in questi giorni.

Una raccolta di versi ma soprattutto di storie, di spazi di vita che l’autore ha attraversato, in un modo apparentemente serio per giocare con la realtà attraverso le parole.

Nato a Cerreto Laziale, piccolo paese rinomato per l’ars poetica, il giovane autore ha sempre accompagnato i suoi studi di architettura con la passione per i versi; due mondi apparentemente diversi, invece no. Dopotutto se l’architettura non può prescindere dall’osservazione, allo stesso modo la poesia nasce come proiezione interiore di ciò che ci circonda e ciò che ci appassiona.

Una raccolta da leggere non tutta d’un fiato, non si tratta di una fredda mescolanze di poesie, né una collezione di pagine che si appoggiano una sull’altra fino all’indice; piuttosto l’invito che fa l’autore è quello di condividere con lui questo percorso, non sempre regolare, spesso tortuoso, come del resto lo è il mare, così uguale ma sempre diverso a sé stesso.

Il primo appuntamento nel quale si potranno sfogliare le oltre cento pagine del libro è fissato per sabato 31 agosto a Cerreto Laziale, nella piazza da dove si innalza la torre simbolo del paese. Un evento curato dall’Associazione Voce in Capitolo che da oltre un anno ha voluto creare questo ponte ideale che lega gli autori al pubblico.

Il successo delle passate presentazioni fa ben sperare e anche questa volta, vista la bravura, la sensibilità e la passione con la quale Luciano Proietti ha curato questo suo progetto, non abbiamo motivo di dubitare.

Parole e silenzi, e nel mezzo riflessioni sull’anima; questo è il viaggio che l’autore ci promette di intraprendere.