La Camera, questo mercoledì, ha respinto con con 215 voti contrari e 119 favorevoli la mozione n. 1-00396 Braga, Ricciardi, Zanella, Faraone, Magi ed altri presentata a norma dell'articolo 115 comma 3 del Regolamento, per chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in merito al caso Almasri.
Poteva, il voto, svolgersi diversamente? Certo che no, però il dibattito è servito per ricordare al Paese da che gente siamo governati!
A ricordarcelo sono sufficienti le dichiarazioni di una dei rappresentanti delle opposizioni...
ELLY SCHLEIN (PD-IDP):
"Ministro, la sua difesa d'ufficio di un torturatore libico rappresenta una delle pagine più vergognose a cui questo Parlamento è stato sottoposto e devo dire che, quanto a pagine vergognose, il Governo, di cui fa parte, non si è mai risparmiato, purtroppo.I fatti qui sono incontrovertibili. E per quante omissioni, falsità o tentativi di sviare, lei e il suo Governo, abbiate provato a mettere in campo in questi mesi, i fatti restano quelli e sono molto chiari. Contravvenendo a un'esplicita richiesta di arresto da parte della Corte penale internazionale e a causa della sua mancata risposta alle sollecitazioni del procuratore generale, l'arresto non è stato convalidato e Almasri è stato, non solo scarcerato, ma addirittura riportato a Tripoli con un Falcon 900 italiano e tutti gli onori, libero di continuare - e fossi in lei, Ministro, questo mi toglierebbe il sonno - a uccidere, torturare e stuprare: le cose di cui è accusato. Come fa a restare ancora al suo posto?A causa delle vostre omissioni, la procura presso la Corte penale internazionale ha chiesto di deferire l'Italia all'Assemblea degli Stati e al Consiglio di sicurezza dell'ONU per non aver rispettato l'obbligo di collaborare ed è venuto qui, oggi, a incolpare la Corte d'appello.Ho ascoltato con attenzione i contraddittori argomenti dei colleghi di maggioranza, ma vede è molto semplice. Noi riteniamo che lei avesse l'obbligo di intervenire e vi si sia sottratto. I colleghi invece sostengono che lei non doveva, ma poteva. La sostanza non cambia: lei poteva ma non ha scelto di far rimanere in carcere un torturatore libico. È stata una scelta politica, ne prendiamo atto e ringraziamo i colleghi di maggioranza per avercelo confermato anche oggi.Perché lei non ha trasmesso gli atti e ha permesso questa scarcerazione? Perché, se il problema fosse stato davvero un cavillo procedurale, non ha provveduto a farlo riarrestare il minuto dopo? Si è aggrappato a degli errori materiali già corretti dalla Corte che non ha mai però interpellato in quei giorni per fugare i suoi dubbi. Se aveva un dubbio sulle date, li poteva chiamare, Ministro.Perché ha mentito al Paese con una nota delle 16:00, il giorno della scarcerazione, in cui affermava che stava valutando gli atti ricevuti dalla Corte, quando già dalle 11,13 l'aereo Falcon 900, autorizzato da Palazzo Chigi, attendeva all'aeroporto di Torino il torturatore libico per riportarlo comodamente a casa?Prima ci ha spiegato di non aver fatto in tempo a leggere le carte - perché erano in inglese - poi che le aveva lette così bene da aver rinvenuto dei vizi insanabili. E se le accuse erano tanto sbagliate, perché lo avete rimpatriato in tutta fretta per ragioni di sicurezza? Per sicurezza i criminali è meglio scarcerarli e riportarli in Libia dove possono torturare? Mi sembra che non faccia una piega il vostro ragionamento.Lei ha citato prima l'articolo 2 della legge 237 del 2012 ma si è ben guardato dal citare l'articolo 4, che parla chiaro. Leggo: “Il Ministro della Giustizia dà corso alle richieste formulate dalla Corte penale internazionale, trasmettendole al procuratore generale presso la Corte d'appello di Roma perché vi dia esecuzione (…)”.Doveva trasmettere gli atti, non valutarli, Ministro. Poteva, in qualsiasi momento, trasmetterli e non l'ha fatto e le chiedo: chi le ha chiesto di stare fermo? Chi ha deciso di riportarlo in Libia con un volo di Stato? È stata Giorgia Meloni (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)? Perché non ce lo dice? Il Paese ha diritto di sapere la verità e la verità è che voi temevate che avrebbero smesso di fare il vostro lavoro sporco in Libia e che, facendo ripartire un po' di barconi, sarebbe emerso tutto il fallimento dei vostri inumani centri in Albania.È evidente che lei, Ministro, ha gravi responsabilità in questa vicenda. Responsabilità oggettive di cui parlano gli atti e responsabilità politiche, perché non solo non ha fatto nulla, pur avendone il modo e il tempo, ma ha mentito al Paese.E col solito vittimismo vi siete limitati ad attaccare la magistratura, vi siete spinti ad attaccare la Corte penale internazionale, nata proprio qui, a Roma, il progetto di una giustizia penale internazionale su una convinzione, che speravamo condivisa, e cioè che esistono dei crimini percepiti come lesivi di valori universali. Ma evidentemente il vostro concetto di repressione, il vostro modello Caivano, securitario e punitivo, vale soltanto per i poveri cristi: Almasri è a casa, mentre le vittime delle sue torture avete provato a deportarle in Albania contro il diritto internazionale, europeo e italiano. E ora che il modello Albania è fallito ci venite a raccontare che volete trasformarlo nel CPR più caro della storia. Ci venite a raccontare questo, in barba alla balla dell'effetto deterrente con cui ci avete stufato in tutti questi mesi.Da quando è stato nominato Ministro della Giustizia ha rinnegato se stesso ogni giorno: le sue teorie contro l'eccessivo numero delle norme penali, sull'inutilità del costante innalzamento delle pene o a favore della riduzione della carcerazione preventiva. Le idee che predicava da garantista, prima di entrare al Governo, sono state completamente tradite dalle sue stesse scelte. Sì, Ministro, perché c'è la sua firma sotto il decreto Rave; c'è la sua firma sotto il decreto Cutro, che rende più difficile salvare i naufraghi dal mare; c'è - ancora - la sua firma sotto il decreto Caivano che aumenta le pene e prevede il carcere anche per i minori; così come c'è la sua firma sul cosiddetto decreto Carceri, un guscio vuoto che non affronta minimamente il dramma dei nostri istituti di pena ormai al collasso, con numeri di suicidi e atti di autolesionismo mai visti prima tra i detenuti e tra gli agenti di polizia penitenziaria.Davanti a questa emergenza, lei e i suoi Sottosegretari non avete nemmeno presenziato alla seduta straordinaria tenuta qui, in quest'Aula, sul carcere. Perché lei è così, lei è così, fa riforme senza preoccuparsi delle conseguenze. La sua separazione delle carriere, fatta in questo modo, non fa altro che svelare il vostro desiderio di assoggettare la magistratura al potere politico. La tagliola di 45 giorni sulle intercettazioni ostacola le indagini per reati gravi come l'omicidio, ma non, ad esempio, per il peculato.Lei, signor Ministro, è diventato l'alfiere del populismo panpenalista - mettiamola così - che, invece che affrontare i problemi, punta demagogicamente soltanto a degli interventi spot sui fatti di cronaca, moltiplica i reati, aumenta le pene, prevede per tutto sempre una sola risposta, che è il carcere.Non ha fatto nulla invece sui veri problemi della giustizia: sulla carenza di personale, sulla lentezza dei processi che mette in discussione la certezza del diritto ma pure gli investimenti in questo Paese. Perché, sì, questa incertezza, questa lunghezza dei processi rallenta quegli investimenti che servono all'Italia. Non ha fatto nulla sul sovraffollamento delle carceri, sulle misure alternative al carcere, sui minori che sono in galera. Del resto, sono le due impostazioni di questa destra: ci avete abituati, da un lato, alla torsione securitaria, per cui i problemi economici e sociali di questo Paese si risolvono soltanto con la repressione e mai con la prevenzione, mai con la politica, e, dall'altro, a una forte insofferenza verso ogni forma di controllo. La magistratura da punire, il Parlamento e l'opposizione sono visti come un intralcio, il sindacato è un ostacolo, il servizio pubblico è ridotto alla propaganda e i pesi e contrappesi della Costituzione sono per voi delle fastidiose perdite di tempo.Ma cos'altro deve succedere perché lei presenti le sue dimissioni, Ministro? Forse che il suo Sottosegretario Delmastro critichi apertamente le sue riforme? Ah no, questo è già successo. E neanche in quel caso lei si è dimesso.Nessuno dei due - a dire il vero - ha ritenuto opportuno di farlo, visto che l'altro è stato condannato per rivelazione di segreti d'ufficio, rivelati peraltro per manganellare l'opposizione con delle accuse diffamatorie. E sono costretta a chiedere, per l'ennesima volta: dov'è la Presidente del Consiglio? Perché non è qui? Perché fugge mentre i suoi Ministri sono chiamati ad assumersi la responsabilità delle scelte che lei ha imposto o ha avallato stando coperta nell'ombra?Ora, colleghi di maggioranza, voi voterete questa fiducia. Lo sappiamo, è l'unico modo in cui potete fingervi compatti, nonostante i colpi bassi tra voi ormai siano all'ordine del giorno. In questi giorni, la Lega ha prima commissariato Giorgia Meloni, dicendo che andava a Bruxelles senza mandato, e poi Tajani, dicendo che deve farsi aiutare, e scavalcandolo con una chiamata tra Salvini e Vance, che immagino sia stata per contestargli le accuse infamanti verso gli europei definiti “parassiti”; ah no, soltanto per chinare meglio la testa, questo sapete fare.Noi questa mozione di sfiducia la dovevamo perché la verità da voi taciuta verrà a galla e allora sarà importante, con questo voto, mettere agli atti cosa avete difeso. Lo dovevamo alle vittime di Almasri perché vogliamo essere un Paese che sta dalla parte dei torturati, e non dei torturatori. Lo dovevamo a tutti gli italiani e le italiane indignati per la gravità di quello che avete fatto. L'Italia merita un Governo che non abbia un Ministro della Giustizia che libera i torturatori mentre mette in carcere i minori, che attacca i giudici e non ottempera agli obblighi di legge, un Governo - aggiungo - che non abbia una Ministra del Turismo rinviata a giudizio per falso in bilancio e indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato e magari che non abbia un'altra Ministra del Lavoro che mente sulla sua laurea, che sarebbe stata ottenuta senza pagare la retta e facendo gli esami di domenica.Lei non può continuare a ricoprire il ruolo di Ministro della Giustizia, non perché la riteniamo l'unico responsabile dei disastri del Governo, compreso Almasri, ma perché poteva e doveva evitarli. Ha scelto di non farlo, ha scelto la ragione di partito su quella del diritto. Quindi, con convinzione, voteremo la sfiducia al Ministro Nordio, per lealtà verso un'Italia migliore di chi la governa".