Lo spettacolo del Golfo di Napoli, i colori del mare e La solarità Mediterranea sono i protagonisti di una casa a Monte di Procida, con il piccolo giardino della casa si affaccia sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio.

Il tavolo Bird è realizzato su disegno di Pietro Del Vaglio, E poi la zona pranzo, elaborazione di Del Vaglio dall'immagine di una delle statue del parco archeologico sommerso di Baia. E poi Cilindro-armadio di mobil Sesti su disegno di Del Vaglio. Ogni casa ha una storia o più di una e tanti modi per raccontarle.

Di tale ineffabile genio domestico ha tenuto conto Pietro Del Vaglio nel riformulare il volto di questa abitazione di una coppia di professionisti in ambito notarile. Affacciare sugli incanti paesaggistici della via Panoramica di Monte di Procida,spettacolarmente squadernata sul golfo e sul Vesuvio è, spiega l'interior designer partenopeo, una dimora in due capitoli.

La porzione arretrata era in origine un fosso cellaio ovvero una struttura dove si conservava il vino, un monovolume di origine ottocentesca con volte a botte, muri spessi e sottili feritoie come uniche prese di luce.

La parte anteriore, costruita successivamente, sfoggiava un piglio più moderno, ma anche meno caratteristico. Negli anni 70 la si era utilizzata come discoteca. Il gran problema nel fondere questi due spazi così differenti è stata la luce, nel ex cantina mancava quasi del tutto quindi occorreva impostare un percorso senza ostacoli che sfruttando la solarità del fronte vista mare, ve la conducesse.

Per ovviare a questa carenza con il project manager dello studio Michele Schiano Moriello abbiamo eliminato tutte le porte fisse e creato una sorta di gioco di imbuti scenici, una ripartizione che Del Vaglio enfatizza espressivamente imperniandola su un cilindro da rivestimento 3D in resina colore azzurro mare (un intervento di Paolo Florì). Il cui intervento trattato a guisa di sezione di Nautilus funge da contenitore e sottolineando la con uno sfalsamento di quote funzionale alla dissimulazione degli impianti tecnici. E con la decisa differenziazione dei materiali dei pavimenti: Gres porcellanato bianco ghiaccio specchiante nella zona giorno, una scelta cromatica e materica studiata per generare luminosità. Caldi listoni di rovere per la notte.

E la storia? Pietro Del Vaglio la evoca per citazioni architettoniche, per dettagli decorativi e soprattutto il passato del luogo interessarlo, il sentimento del tempo andato che si respirava tra queste mura e più generale nella vita dei Montesi.

Emozione che racconta per esempio attraverso l'accurato ripristino di soffitti voltati dell'antico cellaio tinteggiati candidi in vista di accrescere la luminosità dell'ambiente o anche se per vie di immagini come la gigantografia dell'antro della Sibilla Cumana che Decora la partizione scorrevole a scomparsa e messa a separare la sala da pranzo dalla cucina. O come nella zona pranzo la simbolica allusione alla città romana di Baia parzialmente affondata nel mare partenopeo.