Salvini, Conte e l'inversione di ruoli
«Pochi anni or sono un gruppo di ragazzi si è organizzato ed è intervenuto a salvare dalla demolizione il Cinema America di Trastevere. Da quell'esperienza è nata l'associazione oggi denominata “Piccolo America”, che ha curato varie rassegne estive, gratuite.
Ieri alcuni giovani presenti all'arena romana di piazza San Cosimato sono stati aggrediti perché non hanno ceduto a un gesto di sottomissione: non si sono tolti la maglia bordeaux col logo dell'Associazione, sinonimo per gli aggressori di fede “antifascista”.
Aspettiamo le necessarie verifiche, ma se i fatti fossero confermati sarebbe un episodio gravissimo, aggravato dalla intolleranza ideologica».
Si parla di un'aggressione avvenuta nella Capitale, si parla di (in)sicurezza... e allora di chi sono le parole sopra riportate? Del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
E il ministro dell'Interno Matteo Salvini non ha detto nulla sulla vicenda? Quanto accaduto lo riguarda direttamente, la materia è la sua. Ma nonostante ciò il ministro non ha detto niente sull'argomento ai suoi "amici" social.
Salvini, domenica, sui suoi profili ha sponsorizzato Papa Giovanni Paolo II, si è indignato per esser stato paragonato ad Hitler (forse voleva essere paragonato a Mussolini?), ha invitato - ad urne aperte - gli elettori di Cagliari, Sassari e Alghero a votare per la Lega, ha detto di aver chiuso il Cara di Mineo, ha promosso la flat tax, ha promosso un video dove si parlava male del Pd, ha insultato Camilleri ed infine ci ha informato di essere atterrato negli Stati Uniti per un viaggio lampo a Washington dove incontrerà il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence e il segretario di Stato Mike Pompeo per parlare di economia, immigrazione e lotta comune contro il terrorismo.
In pratica, Salvini non si occupa delle aggressioni fasciste a Roma, materia che lo dovrebbe riguardare direttamente - impersonando invece il ruolo di premier andando a Washington - mentre il premier Conte viene meno alle sue prerogative di presidente del Consiglio, occupandosi invece di ciò di cui si dovrebbe occupare il ministro dell'Interno, un'aggressione di stampo fascista.
Già... ma siamo nel tempo del cambiamento, dove i ministri del Governo fanno il contrario di ciò che da loro ci si aspetterebbe, dove salvare vite in mare è diventato un reato, dove dei fascisti aggrediscono dei ragazzi solo perché indossano una maglietta ritenuta antifascista.
Aggiornamento.
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, da Washington, ha poi condannato l'aggressione di Roma, rilasciando queste parole alla stampa, ma non sui social.
«Noi – ha detto il ministro – combattiamo contro ogni genere di violenza, che siano comunisti o fascisti. Del resto io faccio il ministro che reprime la violenza. Ho letto che qualcuno anche su questo episodio ha provato a dare la colpa a Salvini».