«Il marò Salvatore Girone non sarà alla parata del 2 giugno. Lo abbiamo portato a casa con il buon senso, che significa in questo momento permettergli di stare a casa con la sua famiglia, ma anche evitare di vivere questa fase senza sobrietà e senza stile.
Non sono andato ad accogliere Girone a Ciampino proprio per evitare strumentalizzazioni.
La gioia profonda di aver riportato a casa tutti e due i marò oggi non deve essere esibita come bandierina politica, buon senso e determinazione così va avanti l'Italia.»

Chi lo ha detto? Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un'intervista al TG5. Sì proprio lui, lo stesso Matteo Renzi che il 26 maggio, sempre su facebook, poco dopo aver appreso la notizia che l'India avrebbe lasciato tornare in Italia Salvatore Girone, scriveva: «Confermiamo la nostra amicizia per l'India, il suo popolo, il suo Governo. E diamo il bentornato al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno.»

Matteo Renzi che parla di sobrietà e stile è una notizia. Il segretario presidente che non perde occasione per rispondere a stretto giro, utilizzando sarcasmo ed ironia, a chiunque dica qualcosa che a lui non sia gradita ha scoperto che in politica esistono sobrietà e stile.
E tanto è diventato sobrio Matteo Renzi che si è pure dimenticato di spiegare all'opinione puibblica perché tre giorni fa abbia affermato esattamente l'opposto annunciando la presenza di Girone alla parata della Festa della Repubblica, facendo intendere che sarebbe stato seduto al suo fianco.
Inutile aggiungere che questo non ci è dato di sapere, perché l'ottimo giornalista del TG5 si è curiosamente dimenticato di chiederlo.

Allora, dato che manca una spiegazione ufficiale, proviamo ad immaginare. Personalmente, che Girone sarebbe stato utilizzato come pubblicità da Matteo Renzi, lo avevo scritto lo stesso giorno in cui è stato rilasciato.

Oggi, la stessa tesi era stata ipotizzata con toni molto più accesi e con ulteriori motivazioni anche da Carlo Rienzi, candidato a sindaco di Roma e presidente del Codacons, con la seguente dichiarazione: «Se i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre prenderanno parte alla parata del 2 giugno, il Codacons chiederà i danni al Governo, e i ministri e i funzionari che organizzeranno la presenza, il trasferimento e il pernottamento dei due militari a Roma, dovranno rimborsare di tasca propria le spese sostenute.
Non è nemmeno pensabile consentire la partecipazione di Girone e Latorre alla parata del 2 giugno in qualità di ospiti d’onore e addirittura in tribuna, al pari di autorità e istituzioni.
Non si tratta di eroi ma di due soggetti coinvolti nell’assassinio di innocenti pescatori, vicenda per la quale la magistratura accerterà se vi siano responsabilità loro imputabili e le giustificazioni anche rilevanti avanzate dai due. Prevedere la loro presenza come "guest-star" alla parata non solo è vergognoso, ma darebbe un segnale di totale follia da parte del Governo.
Per questo, nel malaugurato caso l’esecutivo dovesse propendere per la presenza dei marò alla Festa del 2 giugno, ci rivolgeremo alla Corte dei Conti e chiederemo che i responsabili di tale scelta rimborsino di tasca propria ai cittadini le spese sostenute per il viaggio "premio" dei due militari.»

Probabilmente Matteo Renzi ha valutato, sondaggi alla mano che la pubblicità dei marò non sarebbe stata utile alla sua immagine, alla campagna per le amministrative e a quella referendaria, così ha fatto marcia indietro contraddicendo se stesso, come suo solito, senza il minimo imbarazzo.
Ma c'è anche un'altra ipotesi, cioè che Salvatore Girone si sia rifiutato di fare l'uomo sandwich per pubblicizzare Matteo Renzi, il suo Governo ed il Partito Democratico.