Qualche giorno fa, il ministro dell'Ambiente Costa aveva pubblicato una nota, in relazione all'ex-Ilva, in cui informava di aver predisposto il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale per lo stabilimento di Taranto.

«Era da tempo - ha scritto il ministro costa - che i cittadini chiedevano questo riesame, ma non si poteva avviare la procedura fino a che non fossero emersi degli elementi nuovi. Ora ARPA e ASL di Taranto hanno identificato un rischio non accettabile per la popolazione. Ecco, noi non vogliamo che su questa questione ci siano ombre o ambiguità, ed è per questo che riapriamo l'AIA, così da valutare finalmente il rischio per la salute della popolazione. Lo possiamo fare grazie all'istanza ricevuta del sindaco di Taranto con il quale stiamo lavorando con una proficua collaborazione.È un dovere da parte nostra procedere in questa direzione, lo dobbiamo a tutti i cittadini e a tutti i lavoratori.Un mese fa siamo andati lì, abbiamo ascoltato per 10 ore tutti gli attori in campo, amministrazioni, tecnici e cittadini, abbiamo portato la nostra visione di riconversione della città, ci siamo confrontati, spesso con idee molto diverse, abbiamo ascoltato la rabbia dei cittadini ed è giusto così. Ora, come promesso, il 24 giugno torneremo in città per aggiornare tutti sullo stato dei lavori, che stanno andando avanti.Sappiamo benissimo che riconquistare la fiducia dei cittadini non è facile: non è come un interruttore dove accendi/spegni e si risolve tutto, ci vuole tempo, e soprattutto azioni concrete. Noi ce la stiamo mettendo tutta».


Ma è proprio vero che lui e il Governo ce la stiano mettendo tutta per tutelare lavoratori e cittadini dall'inquinamento prodotto dall'ex-Ilva?

È da vedere se da qualche mese a questa parte sia effettivamente così. A quanto pare, però, non sembrerebbe che ciò sia avvenuto in passato, come dimostrato per l'appunto un mese fa da degli attivisti che rinfacciarono a Di Maio le promesse finora mancate su quello stabilimento.


Oggi, è il verde Bonelli, a farci conoscere un'altro dato, terribile, collegato all'ex-Ilva, che il Governo non ha prontamente comunicato ai cittadini: è quello di 600 bambini nati con malformazioni congenite, in base a quanto riportato in un'indagine epidemiologica dell'Istituto superiore di Sanità sulla città di Taranto.

«Il Governo - ha detto Bonelli - ha deciso di non presentare nel mese di maggio l'indagine epidemiologica, rinviandone la presentazione al mese di luglio ovvero dopo le elezioni europee. L'attuale governo pentastellato - prosegue il rappresentante dei verdi - sta facendo esattamente la stessa cosa che fece il governo con ministro dell'ambiente Clini, quando attese sei mesi prima di presentare l'indagine.Da uno stralcio dell'indagine epidemiologica si legge che a Taranto si continua a morire e i rischi di morte legati all'inquinamento sono aumentati, nonostante le rassicurazioni del governo che tutto va bene e le accuse di allarmismo fatte contro gli ambientalisti.Il dato di 600 bambini nati malformati è presente nella valutazione del danno sanitario dello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal. Perché non è stata resa pubblica questa notizia considerato che il rapporto era stato presentato nel 2018?Perché 600 bambini nati malformati non diventano una notizia? Perché i ministri dell'Ambiente, della Salute, e dello Sviluppo economico Costa, Grillo e Di Maio non hanno reso pubblica questa notizia, perché hanno rinviato la presentazione dell'indagine epidemiologica?Se ci trovassimo in un atro paese europeo questo sarebbe uno scandalo che porterebbe alle dimissioni di membri del governo e non solo.Ripeto ancora la domanda: perché 600 bambini nati malformati non fanno notizia e il governo si trincera dietro un'indecente silenzio?»