Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una intervista rilasciata giovedì alla BBC, ha nuovamente accusato i Paesi europei che continuano ad acquistare petrolio russo di barattare il loro denaro con il sangue di altre persone.

In particolare, Zelensky ha accusato Germania ed Ungheria di ostacolare gli sforzi per l'embargo, da parte dell'Ue, del gas e del petrolio russi, da cui Mosca guadagnerebbe, solo nel 2022  fino a 326 miliardi di dollari.

Zelensky ha definito l'attuale situazione ucraina una questione di sopravvivenza, sottolineando ancora una volta la necessità di ricevere nuove armi e di riceverle con più rapidità.

Descrivendo la situazione a Mariupol, il presidente ucraino ha detto che il 95% degli edifici è andato distrutto e che il numero di morti è nell'ordine di molte migliaia. Non solo, le atrocità apparentemente commesse dalle truppe russe a Mariupol e alla periferia di Kyiv, a Bucha e Borodyanka, hanno ulteriormente ridotto le possibilità di raggiungere con i russi degli accordi di pace, accusando Putin e l'esercito russo, dal primo all'ultimo uomo, di essere dei "criminali di guerra".

Zelensky ha affermato che adesso il Donbass rappresenta la situazione più complicata per le forze armate ucraine, ed è lì che si stanno concentrando gli sforzi militari di Kiev.

"Possono distruggerci, ma noi risponderemo; possono ucciderci, ma anche loro moriranno", ha detto. "Non riesco a capire per cosa... non riesco a capire perché ci abbiano invaso", ha concluso Zelensky.

Da aggiungere alle parole del presidente una breve considerazione di carattere "economico". Con la creazione del nord stream, il "pedaggio" sul transito del gas che dalla Russia va in Europa passando per i gasdotti in Ucraina, si è notevolmente ridotto rispetto al passato. Il nord stream 2 rappresentava il colpo definitivo alle royalties che annualmente entrano nelle casse di Kiev grazie al gas russo e, per tale motivo, le lobbies ucraine hanno lavorato, e molto, perché non venisse realizzato

A seguito della guerra, almeno per ora, il nord stream 2 non è entrato in funzione e non entrerà in funzione neppure in futuro, permettendo all'Ucraina di continuare a guadagnare ogni anni circa 1,2 miliardi di dollari per il passaggio del gas che dalla Russia continua ad affluire nell'Ue.

Pertanto, se l'Ucraina volesse impedire a Mosca di guadagnare parte dei soldi che sta guadagnando adesso dalle proprie fonti energetiche, dovrebbe banalmente chiudere i rubinetti attualmente aperti o far saltare le tubature, tanto per evitare di esser colti in tentazione in un secondo momento. Però non lo fa e così anche l'Ucraina non rinuncia a barattare il denaro con il sangue dei propri cittadini, in base a quanto dichiarato in precedenza da Zelensky.