Lunedì 6 agosto, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di aver provveduto affinché vengano di nuovo imposte le sanzioni economiche contro l'Iran revocate nel luglio 2015.

Non solo. Gli Stati Uniti si adopereranno anche per farle accettare, integralmente o in parte, anche da altri Paesi che collaborano con gli Usa. Trump, per tale motivo, si è detto soddisfatto per il fatto che un gran numero di multinazionali abbia già annunciato l'intenzione di lasciare il mercato iraniano, insieme a diversi Paesi che hanno dichiarato di ridurre o cessare le importazioni di greggio dall'Iran.

Secondo Trump, il precedente accordo (il JCPOA) non è riuscito a raggiungere l'obiettivo di bloccare la possibilità che l'Iran potesse dotarsi di un proprio armamento nucleare, offrendo così "un'ancora di salvezza ad una dittatura omicida che ha continuato a diffondere sangue, violenza e caos."

Secondo Trump, dopo il JCPOA, "l'aggressività dell'Iran è aumentata. Il regime ha sfruttato la possibilità di avere a disposizione nuovi fondi per costruire missili a propulsione nucleare, finanziare il terrorismo e alimentare i conflitti in tutto il Medio Oriente e non solo in quell'area".

Inutile sottolineare quanto siano dettate dalla propaganda le dichiarazioni diffuse dal presidente Usa. Ma gli elettori americani non si metteranno certo a questionare su quale sia il terrorismo finanziato dall'Iran e quali siano i conflitti in medio Oriente finora alimentati, visto che Teheran è stato tra i principali artefici nel contrastare l'Isis nella guerra civile in Siria.


In termini pratici, a partire dal 7 agosto, all'Iran sarà impedito:

- l'acquisto o l'acquisizione di banconote americane da parte del governo iraniano;
- il commercio in oro e altri metalli preziosi, oltre a quello relativo a grafite, alluminio, acciaio, carbone;
- acquisire software utilizzato nei processi industriali;
- effettuare transazioni da effettuare con il rial iraniano;
- effettuare attività relative all'emissione di debito sovrano;
- commerciare nel settore automobilistico.

Altre sanzioni saranno (ri)applicate dal 5 novembre e riguarderanno, principalmente, la commercializzazione del petrolio e le transazioni di istituzioni finanziarie straniere con la Banca Centrale dell'Iran.


A commento della decisione di Trump, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha detto alla tv di stato che Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita sono isolati dal resto della comunità internazionale a causa delle loro politiche ostili nei confronti di Teheran.

L'Europa, a differenza degli Stati Uniti, continuerà a rispettare il patto siglato con Teheran nel 2015. A questo punto, sarà da valutare la confusione che deriverà da questa nuova situazione e l'effettiva efficacia delle sanzioni americane.