Quello che non riuscito alla Russia è riuscito all'India. E così, il primo ministro Narendra Modi, che osservava l'allunaggio dal Sud Africa dove sta partecipando al vertice dei Paesi aderenti al Brics , ha trionfalmente commentato: "Questo momento è indimenticabile. È fenomenale. Questo è il grido di vittoria di una nuova India".
Non poteva che pronunciare parole trionfalistiche per i milioni di indiani incollati agli schermi per assistere alla diretta dell'arrivo sul suolo lunare di Chandrayaan-3, che è banalmente la traslitterazione della pronuncia di veicolo lunare in hindi.
Il lander indiano è riuscito dove poco meno di una settimana fa la Russia ha fallito, atterrando con successo sull'aspro e inesplorato polo sud del nostro satellite in una missione considerata cruciale per l'esplorazione lunare, alla ricerca di ghiaccio che potrebbe fornire carburante, ossigeno e acqua potabile in una missione costata soltanto 74 milioni di dollari (6,15 miliardi di rupie).
"L'India è sulla luna", ha detto Somanath, direttore dell'Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) mentre Chandrayaan-3 toccava il suolo. Nel 2019, la missione Chandrayaan-2 era fallita dopo che il lander si era schiantato durante l'allunaggio.
Chandrayaan-3 rimarrà operativo per almeno due settimane. A bordo ha un rover che entro le prossime 24 ore uscirà dalla navicella spaziale ed inizierà l'esplorazione del terreno circostante.
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