Tappa a Domunsovas  del “cinema per il sociale” di Karim Galici che ha toccato in lungo e in largo la Sardegna e girato l’Italia dal nord al sud toccando le più importanti città italiane, quali Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Genova, Perugia a solo titolo di esempio.

L’evento nasce dalla collaborazione fra l’Associazione “Sorridi e Vivi” guidata da Silvana Usai e Cittadini del Mondo OdV di Cagliari, e gode del patrocinio del Comune di Domusnovas e del sostegno della Fondazione di Sardegna 

Venerdì 20 ottobre alle ore  17:30  la Biblioteca Comunale  di Domusnovas "Gesualdo Pellegrini"

In Piazza Leccis. 1 ospiterà la proiezione dei documentari del regista Karim Galici, “Dall’est con amore. Quattro storie di vita e integrazione” (durata 29 minuti) e “La vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre Ortodosso in Sardegna” (durata 25 minuti). Ingresso gratuito.

La serata cinematografica all’insegna del sociale sarà aperta dai saluti della Sindaca di Domusnovas Isangela Mascia, e prevede l’intervento di Silvana Usai presidente dell’Associazione di volontariato “Sorridi e Vivi”, di Inna Naletko docente e fondatrice della biblioteca interculturale “Rodnoe Slovo” e degli operatori di Cittadini del Mondo.

In breve la presentazione dei due docufilm che attraverso “Storie di Accoglienza, Amicizia, Amore, Integrazione” saranno da stimolo per gli “incontri conoscitivi” promossi da Cittadini del Mondo OdV con il sostegno della Fondazione di Sardegna:

“Dall’est con amore. Quattro storie di vita e integrazione” (durata 29 minuti) dedicato all’approfondimento dell’universo femminile nella diaspora immigrata. Quattro donne di generazioni e nazionalità diverse (bielorussa, kirghiza, russa, ucraina), con universali somiglianze. Quattro donne che arrivano dall'Est e hanno scelto la Sardegna come luogo dove vivere, crescere, lavorare e amare.

“La vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre Ortodosso in Sardegna” (durata 25 minuti) dedicato al dialogo religioso e all’accoglienza che la Chiesa cattolica ha riservato ai fratelli ortodossi a seguito della forte presenza delle lavoratrici badanti dall’Europa dell’Est, per la gran parte di fede cristiana di rito orientale.