La querelle che ha opposto il The Guardian alla Liguria sul tema del pesto genovese, a dire degli inglesi troppo salato, ha sottolineato una volta di più l'urgenza di tutelare quella che, oggi, è la salsa verde più diffusa nel mondo.
Questo successo suscita non da oggi gli appetiti della grande industria, che fa tabula rasa degli sforzi dei produttori regionali con pratiche spesso discutibili.
In risposta alla querelle, le parole di Laura Benazzi export manager di una delle aziende del Consorzio del Pesto Genovese: «Come aderente al Consorzio del Pesto chiedo un incontro con il governatore per dare il la a un tavolo di lavoro aperto a tutti i produttori liguri. Urge parlare concretamente di una nuova strategia di tutela.
Dobbiamo giungere a una certificazione reale, come quella ottenuta da altri prodotti tipici italiani. Ogni giorno, in Italia, spuntano nuovi produttori con disponibilità economiche enormi.
Il loro scopo è solo quello di speculare sul pesto, preferendo investire in pubblicità anziché in qualità, esportando un prodotto imbarazzante e creando danni d’immagine enormi a noi e alla nostra Regione.»