Giuseppe Conte: "Care amiche, cari amici, ieri si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica. Ci siamo completamente rinnovati e ricaricati con tante, significative proposte per cambiare il Paese e guardare fiduciosamente al futuro.Ma Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al “qui comando io” e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente. Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica “uno vale uno”, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme.Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo.Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo. Avanti, ancora, insieme".

Così il presidente del M5s, non più grillino, ha annunciato agli iscritti la mossa gesuitica del fondatore ed ex "proprietario" del movimento, Beppe Grillo che si è voluto "vendicare" in questo modo di essere stato esautorato dal "partito".

La richiesta di Grillo di ripetere il voto su tutti i quesiti su cui gli iscritti si sono espressi la scorsa settimana è solo un dispetto che non fa bene non tanto al Movimento, quanto all'immagine del suo fondatore.

Le nuove regole, votate ieri, valgono dal prossimo congresso. Così per queste votazioni Grillo può ancora usare un potere che lo statuto gli garantiva: quello di chiedere la ripetizione del voto.

Ora saranno da chiarire i tempi e le modalità, e tornerà il problema della partecipazione e il rischio di non raggiungere nuovamente il quorum. E nel caso ciò dovesse accadere, che cosa farebbe Grillo? Si rimetterebbe a girar le piazze chiedendo voti ai terrapiattisti?