"In merito alle informazioni presenti sulla stampa circa il drammatico naufragio avvenuto il 26 febbraio al largo di Crotone, si precisa quanto segue:La sera di sabato 25 febbraio un velivolo Frontex avvistava un'unità in navigazione nel Mar Ionio. L'unità risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta della nave.Il velivolo Frontex inviava la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l'attività di law enforcement, informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma.A seguito di tale segnalazione, la Guardia di Finanza comunicava l'avvenuta attivazione del proprio dispositivo, già operante in mare, per intercettare l'imbarcazione.Alle 04.30 circa, giungevano alla Guardia Costiera alcune segnalazioni telefoniche da parte di soggetti presenti a terra relative ad un'imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa. I Carabinieri, precedentemente allertati dalla Guardia di Finanza, giunti in zona, riportavano alla Guardia Costiera l'avvenuto naufragio.Questa è la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia Costiera riguardante l'imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex.Si specifica che nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta ad alcuna articolazione della Guardia Costiera dai migranti, presenti a bordo della citata imbarcazione, o da altri soggetti come avviene in simili situazioni.A seguito delle segnalazioni ricevute, veniva immediatamente attivato il dispositivo SAR, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Reggio Calabria, con l'invio di mezzi navali e aerei, uomini e mezzi terrestri, nella zona indicata.Le attività di ricerca e soccorso in mare proseguono senza soluzione di continuità anche con impiego di squadre di sommozzatori e con il concorso dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia".
Questo il comunicato stampa diffuso solo poche ore fa, dopo due giorni di silenzio, dalla Guardia Costiera a seguito delle ricostruzioni riportate da alcuni organi d'informazione su un possibile mancato ritardo nel soccorso dell'imbarcazione che si è poi spezzata a poco più di un centinaio di metri dalla costa della Calabria.
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, però, la ricostruzione della Guardia Costiera non coinciderebbe con quella di Frontex.
"La versione di Frontex non è collimante con quella della Guardia costiera. L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera spiega infatti di aver “avvistato un'imbarcazione pesantemente sovraffollata” che “si dirigeva verso le coste italiane”. E “come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato tutte le autorità italiane”. L'aereo non ha mollato l'imbarcazione continuando a “monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante”. La barca, aggiunge Frontex, “trasportava circa 200 persone” specificando che “stava navigando da sola e non c'erano segni di pericolo”.
A seguito di ciò, fa notare il Fatto Quotidiano, che due unità della Guardia di finanza vengono messe in mare: il motoscafo V.5006 e il pattugliatore Barbarisi. Entrambe le unità, però, devono rientrare perché non adeguate alle condizioni del mare in quel momento.
La polemica sul mancato soccorso, nasce proprio da qui. Se il Barbarisi, una nave di 35 metri di stanza a Taranto non era in grado di affrontare un mare fino a forza 7, perché allora non è stata fatta salpare un'unità della Guardia Costiera che, invece, ha imbarcazioni predisposte per questo tipo di operazioni che possono uscire qualunque siano le condizioni del mare?
Per questo è montata e sta montando una polemica che riguarda non solo i responsabili "tecnici" del possibile mancato intervento di salvataggio, ma anche i responsabili politici a monte dell'operazione: il ministro dell'Interno Piantedosi e il ministro delle Infrastrutture Salvini, da cui la Guardia Costiera dipende.
Quest'ultimo, come è ormai d'uso di questi tempi, già minaccia querele ha chi chiede che venga fatta chiarezza:
"Non una parola contro i veri responsabili della strage (cioè i trafficanti di esseri umani), ma insulti e fango contro la Guardia Costiera e il sottoscritto. Trovo vergognoso che i giornali di sinistra scarichino le colpe sulle donne e gli uomini in divisa, oltretutto in un momento delicato di minacce anarchiche alle istituzioni.Sono abituato alle menzogne contro di me, ma non accetto infamie su chi da sempre, tra enormi sforzi e sacrifici, salva vite umane.Aiutare chi è in difficoltà non è una scelta ma un dovere: è folle e gravemente offensivo immaginare che qualcuno abbia voluto far morire delle persone.Solidarietà ai 10.200 donne e uomini della Guardia Costiera.Ci tuteleremo nelle sedi opportune".
A parte la solita denuncia, che ogni giorno che passa acquista sempre di più il valore di medaglia se viene fatta da certi personaggi, il ministro Salvini non ha comunque fatto neppure un minimo accenno e pertanto neppure fornito un possibile chiarimento alle contraddizioni delle due ricostruzioni fornite da Frontex e Guardia Costiera.
Intanto, questa mattina è stato recuperato il corpo di una bambina. Sale così a 67 il numero del bilancio provvisorio delle vittime di questa ennesima strage di cui la magistratura dovrà accertare se era o meno evitabile.