Giuseppe Marco Pasquarella è un professionista dell’arte della vetrinistica. Attualmente, è inoltre in tutte le librerie con La Vetrina La Mia Arte, edito da Giacovelli Editore, che ha scritto per parlare a 360° della sua professione. 

“Un giorno mi sono imbattuto nell’articolo di un prestigioso quotidiano, che diceva appunto che l’Accademia vetrinistica organizzava dei corsi. Ho chiesto quindi a mio padre, che purtroppo non c’è più, se fosse fattibile una cosa del genere. Mi ha così detto che quello che non aveva avuto lui, l’avrebbe fatto fare a me. Ho così iniziato a studiare, riportando anche degli ottimi risultati come scuola, come accademia. Andavo lì quattro volte a settimana. Quando finivo di fare scuola cercavo poi il negozietto per mettermi all’opera”.

Dopo essersi costruito un nome, che lo ha portato a lavorare per i più grandi brand della moda nazionale ed internazionale, Pasquarella ha insegnato nelle scuole ed ha fatto consulenze e formazioni a 360°. Grazie all’incontro con Vittorio Feltri, è nata l’idea del suo primo libro. 

“Sono passati 35 anni da quando ho cominciato a creare una rete professionale. Nel mio percorso, ho incontrato persone che mi hanno fatto capire l’importanza della vetrinistica, del visual, del punto vendita e ciò che era importante nella strada formativa, fatta di alti e bassi. Oggi sono il Presidente dei Vetrinisti e Visual Europei, ma è per merito di tutte le conoscenze che ho fatto con i vari personaggi, che mi hanno dato delle dritte. Due di questi, li troviamo anche nel libro. Uno è il presidente di Confassociazioni Nazionale, ossia il dottor Angelo Deiana, che mi ha fatto l’introduzione de La Vetrina La Mia Arte. L’altro è il dottor Vittorio Feltri, che prima mi aveva dato spazio, con una mia rubrica dove affrontavo vari argomenti, su Libero Quotidiano. La Vetrina La Mia Arte racconta proprio l’esperienza che ho fatto. Mi metto a nudo, con la mia esperienza di vita. Racconto della mia professione, dei miei successi e delle mie cadute, da cui mi sono rialzato. Un percorso che è stato caratterizzato anche da dei traguardi. Nel 2019, ad esempio, sono stato insignito con l’Award della Vetrinistica e del Visual Merchandising per aver portato l’arte vetrinistica e visual a livello europeo e italiano. A gennaio, poi, ho preso un premio come eccellenza molisana. Il primo dopo 35 anni di carriera. Ad ogni modo, il libro è stato un momento bello e particolare”.

La Vetrina La Mia Arte, la cui ristampa è vicina, è un libro esperienziale, perché si basa su quello che Pasquarella ha vissuto nel suo percorso. Al suo interno sono raccontati tutti e 35 anni del cammino che ha fatto, senza mai fermarsi. Attira la curiosità dei lettori perché, pur contenendo tutto quello che ho fatto, non è un suo personale curriculum, ma la sua bellezza consiste nel fatto che parla di arte, di quella professione che è visiva, che è creatività, manualità.

“Il vetrinista è quella professione che ti deve venire da dentro. Io ci metto l’anima. Quando parlo del mio lavoro non lo vedo soltanto come moneta. Per me, essere vetrinista è passione, amore per quello che vado a fare. Nelle varie pagine del libro vado ad incuriosire. Ci sta l’esperienza ma, nello stesso tempo, ci sta la professionalità. Faccio conoscere, attraverso la mia figura, che cosa ho fatto in questi anni tramite i miei lavori. Ho riportato tutto quello che ho conosciuto con l’esperienza accumulata. Parlo della mia arte da vetrinista a livello esperienziale, insomma. Racconta la vita del vetrinista attraverso le mie opere, le mie conoscenze. Il titolo del libro l’ho sentito mio fin da subito. La Vetrina La Mia Arte perché è grazie a lei che mi esprimo al massimo. Ognuno nel suo piccolo vuole essere un artista. Per questo, credo di dare un contributo nel mio settore. Non posso dire di essere un cantante, né un attore, anche se ho fatto delle piccole parti in determinate situazioni. Mi prendo dunque delle responsabilità per quello che sono”.

Giuseppe Marco Pasquarella ha dedicato La Vetrina La Mia Arte a suo padre Tonino, che è venuto a mancare quando aveva soltanto 54 anni, alla madre Maria e alla moglie Maria e ai figli Chiara e Antonio, colore che gli danno la forza ogni giorno.