I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Polonia, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Ucraina, al termine di una riunione che si è tenuta ieri a Parigi, in una nota hanno ribadito il loro impegno a difendere l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina  di fronte alla guerra di aggressione russa, aggiungendo di voler continuare a sostenere l'Ucraina fino al raggiungimento di una pace giusta, globale e duratura.

Nella nota si riporta anche la volontà di discutere il percorso da seguire insieme agli alleati americani con l'obiettivo di arrivare ad una pace che garantisca gli interessi sia di Kiev che dell'Ue.

Da Mosca, però, non sembra tener conto delle dichiarazioni che vengono dall'Europea.

Secondo quanto riporta la Tass, infatti, la Russia ha già iniziato a formare un gruppo per i colloqui con gli Stati Uniti, anche per discutere della situazione in Ucraina, ha detto ai giornalisti Dmitry Peskov.

"Senza dubbio, il lavoro è iniziato. Non appena il presidente prenderà decisioni al riguardo, vi faremo sapere", ha detto il ​​portavoce del Cremlino.

In precedenza, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva affermato che Mosca e Washington intendono avviare immediatamente i negoziati sulla risoluzione del conflitto ucraino, aggiungendo di aver chiesto al Segretario di Stato Marco Rubio, al Direttore della CIA John Ratcliffe, al consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz e all'inviato speciale Steve Whitkoff di farne parte.

Sempre la Tass riporta le considerazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov che si è definito sorpreso  dello "stupore" che ha provocato la conversazione tra Putin e Trump:

"Sono rimasto colpito dal fatto che il mondo intero sembra essere in uno stato di torpore, considerando la recente conversazione telefonica e i successivi resoconti come qualcosa di straordinario. Questo è il risultato dell'eredità dell'amministrazione di Joe Biden", ha affermato Lavrov in una conferenza stampa dopo le discussioni con il ministro degli Esteri tagiko Sirojiddin Muhriddin.

Lavrov ha affermato che gli alleati europei degli Stati Uniti avevano abbandonato il dialogo e la diplomazia come mezzo di comunicazione con il mondo esterno, optando invece per "il linguaggio delle minacce, delle sanzioni e dell'armamento del regime nazista di Kiev per muovere guerra alla Russia". Ha inoltre osservato che ciò si applicava anche all'impiego di specialisti per guidare i missili a lungo raggio forniti al regime di Kiev per gli attacchi sul territorio russo. "Avete visto le vittime causate dalle atrocità commesse dai nazisti ucraini, eppure non sentiamo alcuna condanna dall'Occidente", ha affermato Lavrov.

"A giudicare dalla sorpresa e dalla confusione che hanno circondato le conversazioni telefoniche tra Vladimir Putin e Donald Trump, e considerando tutto ciò che sta accadendo in Ucraina e le azioni del regime nazista di Zelensky, sembra che l'Occidente abbia accettato questo come il modo appropriato per comunicare con la Russia", ha osservato Lavrov. "Questo potrebbe spiegare perché molti in Occidente, compresi i leader dell'Unione Europea, sono rimasti sbalorditi quando si è verificata una normale e diretta conversazione tra due individui educati e cortesi".




Crediti immagine: Cremlino