Lunedì, ad autunno inoltrato, è finita la sessione estiva del calciomercato per la stagione 2020/2021. Nonostante ciò, tempo un paio di settimane, i bene informati inizieranno a riproporci le solite anticipazioni dei prossimi calciatori che dovranno comunque trasferirsi alla corte di Inter, Juventus, ecc.
Così funzionano i media in Italia, i cui giornalisti sono stipendiati anche dai club proprio per scrivere ciò che i loro tifosi vogliono sentirsi dire.
Il mercato appena concluso si è svolto all'insegna del "anche i ricchi piangono"... con pochi acquisti, molti prestiti e pagamenti a babbo stramorto.
Emblematico, in tal senso, il caso di Federico Chiesa che dalla Fiorentina, per volontà del giocatore che ha rifiutato destinazioni all'estero, si è trasferito alla Juventus. Un trasferimento ritardato di un anno, perché già 12 mesi fa l'ex esterno viola ci aveva fatto la bocca, salvo poi scontrarsi con il niet della nuova proprietà americana.
Quest'anno, invece, è stato accontentato e per farlo la "povera" Fiorentina è dovuta venire incontro alla "straricca" Juventus... che i soldi per acquistare Chiesa non li aveva. Per questo il presidente viola, Rocco Commisso, ha dovuto dilazionare il pagamento in più anni, con la speranza che i bianconeri riescano a coprire il buco di bilancio che, se questa stagione dovesse andar male, potrebbe anche diventare una voragine.
Quello che stona nella vicenda è che le regole europee del calcio permettano ad un club in bolletta, in questo caso la Juventus, di pagare al venditore suo malgrado (in questo caso la Fiorentina), perché ricattato da un giocatore in scadenza di contratto, solo un paio di milioni di euro per questa stagione per assicurarsi le prestazioni di Federico Chiesa a cui verserà invece uno stipendio lordo di quasi 10 milioni (calcolati alla vecchia maniera, salvo eventuali sconti dovuti ai bonus pandemia).
È evidente che le rigide e spesso mal applicate regole del FPF non prevedono questo tipo di situazioni che non sono normali, che pertanto non dovrebbero accadere e che sicuramente dovrebbero essere in qualche maniera normate, perché una società di calcio non può finire per essere ricattata, e forse anche truffata, da un suo tesserato e da un club concorrente che, teoricamente, potrebbero essersi addirittura accordati per arrivare a mettere in atto quello che è accaduto tra Chiesa, Fiorentina e Juventus nell'ultimo giorno di mercato.
Ma c'è anche chi i soldi li ha e chi può vendere senza dover subire ricatti come è accaduto con l'Atalanta e il giovanissimo Amad Traoré, classe 2002, che lascerà i bergamaschi per volare in Inghilterra al Manchester United, con la cessione che sarà perfezionata prossimamente, dopo le visite mediche e il rilascio degli opportuni permessi di lavoro.
Quanto incasserà l'Atalanta? 25 milioni di euro, ai quali se ne potranno aggiungere ulteriori 15 di eventuali bonus, oltre al 15% sulla futura rivendita. Per uno che in Serie A ha giocato in tutto 247 minuti... non è male.