Il Messico ha respinto una richiesta da parte di Washington per consentire l'atterraggio di un aereo militare statunitense utilizzato per la deportazione di migranti. Il governo statunitense aveva pianificato di utilizzare un aereo da trasporto C-17 per deportare dei migranti in Messico, come parte della strategia legata alla dichiarazione di emergenza nazionale di Donald Trump. Il Messico ha negato il permesso di atterraggio. 

Un portavoce del Ministero degli Esteri messicano ha dichiarato che il paese collabora strettamente con gli Stati Uniti sulle problematiche relative a questioni di immigrazione, ma non ha fornito una spiegazione ufficiale per il rifiuto. Nella stessa occasione, il ministero ha sottolineato la disponibilità ad accogliere i cittadini messicani che saranno rimpatriati, evitando però di commentare l'incidente.

La tensione si inserisce nel contesto del rilancio del programma "Remain in Mexico", annunciato dall'amministrazione Trump. Questo programma prevede che i richiedenti asilo non messicani attendano in Messico di conoscere l'esito delle loro istanze. Tuttavia, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha dichiarato che una tale misura richiederebbe il consenso del Messico, che finora non è stato concesso.

Sheinbaum, leader di sinistra, ha ribadito il suo impegno ad accogliere i cittadini messicani deportati, ma ha espresso contrarietà verso le deportazioni di massa e ha sottolineato il contributo fondamentale dei migranti messicani all'economia statunitense.

Per la prima volta nella storia recente, gli Stati Uniti hanno impiegato aerei militari per trasportare migranti fuori dal paese. Secondo il Pentagono, oltre 5.000 migranti detenuti a El Paso (Texas) e San Diego (California), potrebbero essere deportati con voli militari. Una strategia che rappresenta una risposta diretta alla dichiarazione di emergenza nazionale di Trump, che ha portato all'invio di ulteriori truppe al confine e ad altre misure controverse, come la designazione dei cartelli messicani come organizzazioni terroristiche.

La decisione del Messico di rifiutare l'atterraggio dell'aereo C-17 segnala una crescente frizione tra i due paesi, nonostante le dichiarazioni ufficiali di collaborazione, mentre la strategia americana di deportazioni di massa  ha consentito un terzo volo di respingimento verso il Guatemala, sempre con circa 80 migranti a bordo, per il quale, stavolta, gli USA sono ricorsi all'uso  di un aereo commerciale noleggiato.

Le relazioni tra Stati Uniti e Messico rimangono in bilico, mentre le politiche migratorie di Trump continuano a polarizzare il dibattito e a mettere alla prova la cooperazione tra i due paesi.