Le elezioni tenutesi nel Principato di Andorra hanno espresso una maggioranza ancora più forte per il premier uscente Xavier Espot. Da oggi potrà di fatto governare senza alleati, anche se vedremo come saprà contrastarlo il un nuovo partito di opposizione “Concordia” che ha avuto un exploit notevole.
La serenità del piccolo Paese dei Pirenei non è garantita, visto che il sistema bancario rimane sotto osservazione, specialmente da parte degli organismi sovranazionali. Il settore finanziario è una grossa fonte di reddito per l’economia nazionale e sarebbero guai se dovesse ripetersi la crisi bancaria sperimentata nel 2015 con la chiusura della Banca Privada d’Andorra (BPA). I sospetti e i rischi che aleggiano sulle attività dell’Andorra Banking rimangono alti.
Qualche settimana fa su “Forbes” il giornalista investigativo Melik Kaylan ha lanciato l’allarme sugli abusi consentiti dalla “eccezionalità” di Andorra, che comunque sono già noti persino al Fisco italiano. L'Agenzia delle Entrate ha infatti messo Andorra nella lista nera, in quanto Stato a fiscalità privilegiata.
Anche altre voci importanti avvertono che Andorra può essere usata dalla criminalità finanziaria come canale agevolato per inserirsi nei mercati europei, tenuto conto che il Principato formalmente non fa parte della UE, ma nella pratica è come se lo fosse.