Nel pomeriggio di giovedì, a Genova, un nutrito numero di manifestanti ha tentato di impedire un comizio di CasaPound in piazza Marsala. Per evitare che i manifestanti entrassero nella piazza, visto che stavano cercando di abbattere le barriere poste a protezione, la Polizia ha iniziato a caricare e si sono avuti degli scontri durati alcuni minuti. Naturalmente ci sono stati contusi e feriti.

Tra questi anche un giornalista di Repubblica, Stefano Origone, aggredito da un gruppo di poliziotti perché scambiato per un manifestante. Il giornalista, come lui stesso ha poi raccontato, è stato preso a calci, pugni e manganellate che gli hanno causato la rottura di due dita, di una costola, insieme ad altre lesioni.

Origone ha cercato ripetutamente di fermare il pestaggio dicendo ai poliziotti che era un giornalista, ma inutilmente. Questi si sono fermati solo perché un loro collega, Giampiero Bove, che conosceva Origone per aver parlato con lui in passato in relazione ad episodi di cronaca nera, si è letteralmente gettato sopra il suo corpo, urlando agli altri di fermarsi perché quello era un giornalista.

Solo così il massacro è stato interrotto.


Prima considerazione. Che cosa potrà mai aver fatto Origone per venir preso a manganellate? Evidentemente nulla e sicuramente nulla che giustificasse la violenza di cui è stato fatto oggetto.

Seconda considerazione. Pertanto, Origone è stato fatto oggetto di un pestaggio solo perché è stato scambiato per un manifestante. Quindi, anche un manifestante che pacificamente esprimeva il proprio dissenso in piazza, solo per essere lì, ieri ha rischiato di essere malmenato dalla polizia.

Terza considerazione. Ma la polizia, così come qualunque altro corpo dello Stato che si occupa di mantenere l'ordine pubblico, non dovrebbe usare la forza solo quando è necessario? Una volta che la persona è a terra ed è nell'impossibilità di offendere, perché dovrebbe essere colpita?

Sulla vicenda è stata aperta un'indagine ed il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, esprimendo rammarico e solidarietà per l'episodio, ha dichiarato che "è assurdo che accadano fatti del genere. Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso"... come se per un "facinoroso" si dovesse invece ritenere giustificabile tanta violenza!


E sull'argomento si è espresso pure il titolare del Viminale che, ovviamente, non ha fatto cenno al pestaggio, limitandosi a rilasciare solo questa dichiarazione: "Ho sentito il questore di Genova. Non è possibile che ogni volta che scendono in piazza i centri sociali ci siano violenze. Stiamo studiando qualcosa per evitare questi fatti. ... Non è possibile che ci siano poliziotti e carabinieri perennemente aggrediti da gente che va in giro con i caschi, con le spranghe, con gli spray, con i bastoni, a volto coperto".

E riguardo ai poliziotti che stavano per ammazzare un giornalista? Salvini non ha detto nulla.