Vinicio Capossela è un cantautore complesso e che, abbiamo l’impressione, si farà sempre più complesso, come se vivesse una sorta di senso del dovere dinanzi al proprio continuo lavoro di ricerca, alla propria maturità e alla propria sensibilità, sempre così pilotata verso il bello, il profondo, il significativo.

Ne “La crociata dei bambini” racconta con la poetica inarrivabile, degna dell’immortalità, alla quale negli anni ci ha abituati, l’insensatezza di quando la guerra sgambetta gli innocenti, un bambino e un cane, e la normalità delle loro vite, stravolte per ragioni così lontane dalla semplicità della fame, alla quale vengono condannati e che Capossela rievoca con la stessa elementare drammaticità.

Si tratta di un brano commovente, di una cifra stilistica alta, che ormai fa eccezione in un mondo, non solo musicale, che perde giganteschi tratti di poesia ad ogni passo.

Una musica e un testo di enorme sensibilità:

"La speranza che questa ballata possa viaggiare molto e lontano, raggiungere cuori di milioni di persone, che diventi la canzone per la pace, testimonianza dell'orrore di tutte le guerre" (commento dal canale youtube viniciocapossela). 


Fonte: AGI